Insediamento talebano,
presenti Iran e Turchia
La cerimonia di insediamento del nuovo regime talebano dovrebbe tenersi domani, nella simbolica data dell’11 settembre, a vent’anni dall’attacco alle Torri Gemelle. Tra i Paesi invitati Russia, Cina, Qatar, Turchia, Pakistan e Iran.
La situazione a Kabul sembra intanto sempre più disperata, con donne ma anche giornalisti nel mirino. La fotografia di un estremismo islamico tornato a rialzare la testa un po’ ovunque. L’entusiasmo scatenato dalla caduta di Kabul, spiega il politologo Gilles Kepel su Repubblica, “ha impresso nuovo slancio non solo ai nuovi jihadisti d’ambiente, che hanno gioito sullo sfondo della scena, ma anche al Grande Racconto dell’islamismo politico sunnita, da Hamas a Gaza, da Hayat Tahrir al-Sham a Idlib, fino al capo dell’organizzazione francese, ora sciolta, Baraka City, rifugiato politico in Turchia”.
L’anniversario dell’attacco alle Torri Gemelle è anche uno spunto per riflettere su questi venti anni. Sette del Corriere si è confrontato sul tema con Daniel Libeskind, l’architetto che ha disegnato il masterplan per la ricostruzione di Ground Zero. “Con la creazione di spazi pubblici, strutture culturali, negozi, scuole, alberghi e residenze a costi accettabili, è uno dei nuovi poli di crescita della città, probabilmente il più dinamico”, afferma Libeskind. Uno sviluppo “destinato a continuare, confermando la resilienza e la voglia di ricominciare che è nel carattere dei newyorchesi”.
La campagna elettorale romana resta al centro dell’attenzione. Nelle scorse ore la sindaca Virginia Raggi ha annunciato la posa imminente della prima pietra del Museo della Shoah a Villa Torlonia, sottolineando: “La memoria è una cosa importante. Ci vuole rispetto”. La Comunità ebraica ha annunciato che non sarà presente all’evento, motivando così la sua scelta: “La concomitanza con la campagna elettorale rende inopportuna una cerimonia per un progetto che avrebbe dovuto essere inaugurato già anni fa. La memoria è un valore imprescindibile che deve unire la città di Roma e non prestarsi a protagonismi elettorali”.
Il Corriere, tra i vari quotidiani che trattano l’argomento, parla di “ennesimo scivolone” del Movimento Cinquestelle. Ma anche di campanello di allarme che suona “per gran parte delle forze politiche” e in particolare per chi non esita “a usare tutto e tutti, senza ritegno, per polemiche e vantaggi di corto respiro”. La giornata politica capitolina ha fatto anche registrare l’intervento di Enrico Michetti, candidato sindaco della coalizione di centrodestra, che ha preso le distanze dagli “impresentabili” (così li definisce Repubblica) schierati nelle liste a suo sostegno. Dall’estremista di destra con tatuaggio nazista Francesco Cuomo all’ex Consigliera municipale Francesca Benevento distintasi nel recente passato per le sue deliranti affermazioni complottiste e antisemite.
Nelle aule sarà possibile “accogliere la presenza del crocifisso quando la comunità scolastica interessata valuti e decida in autonomia di esporlo, eventualmente accompagnandolo con i simboli di altre confessioni presenti nella classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi”. È quanto ha stabilito, in una sentenza pubblicata ieri, la Corte di Cassazione. I giornali raccolgono varie opinioni. Per Elena Loewenthal, che ne scrive sulla Stampa, “un passo importante, a suo modo rivoluzionario”.
Reportage del Venerdì dalla Polonia. Lo spunto di partenza è la legge che vanifica ogni richiesta di risarcimento per i beni sottratti agli ebrei durante la persecuzione di nazisti e collaborazionisti. Eloquente il titolo: “Le vittime della Shoah qui non hanno casa”.
Timori, in Israele, per una nuova Intifada in vista. Il tema è affrontato su Libero, con riferimento all’evasione di sei terroristi dal carcere di Gilboa. Un episodio non trascurabile “poiché lascia presagire che non rappresenti solo un singolo fenomeno di rivolta, bensì un vero e proprio risveglio collettivo da parte dei prigionieri palestinesi in Israele”.
Dialogo su Dio, sul Corriere, tra un lettore e Aldo Cazzullo. Il giornalista ricorda nell’occasione alcuni passaggi di una intervista con il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni.
Lunedì 20 settembre un giardino del centro di Firenze sarà dedicato alla memoria di Wanda Lattes e Alberto Nirenstein. A promuovere l’intitolazione, segnala Repubblica, “un gruppo di amici, intellettuali e rappresentanti di alcune delle maggiori istituzioni culturali della città”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(10 settembre 2021)