La nota della Giunta UCEI
Un chiarimento necessario

La Giunta dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha diramato una nota relativa ai rapporti tra l’ente e la Fondazione Gariwo. La nota è stata inviata anche al sindaco di Milano Beppe Sala.
“Riteniamo – vi si legge – che sulle relazioni fra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Fondazione Gariwo siano necessarie alcune precisazioni alla luce di diverse iniziative promosse e posizioni espresse negli ultimi tempi.
In una sua recente esternazione, il presidente di Gariwo, Gabriele Nissim, ha rappresentato che alcuni “integralisti” vorrebbero boicottare il Giardino dei Giusti e che si sarebbe parlato di Giusti solo con riferimento agli ebrei e non con riferimento a tutta l’umanità.
Non sappiamo a chi si riferisca di preciso Nissim, ma dal momento che l’Ucei ha recentemente sospeso la sua partecipazione al Giardino dei Giusti di Milano, abbiamo ricevuto diverse critiche considerando questa scelta come una sorta di boicottaggio nei confronti dello stesso Nissim.
In merito alle iniziative della Fondazione Gariwo dello scorso 27 gennaio è emerso in ambito ebraico un certo disagio, già accumulato da tempo, e su decisione del Consiglio UCEI di marzo, la Giunta ha incaricato tre suoi Consiglieri di rappresentare a Gariwo le osservazioni emerse dal Consiglio con richiesta di approfondimento e confronto sui diversi temi relativi all’approccio da seguire sul tema della Memoria, nell’attuale contesto storico- sociale”.
“Le nostre osservazioni – si legge ancora – sono state presentate nel corso di un unico incontro, con otto rappresentanti di Gariwo, il 5 maggio 2021 e sono qui di seguito brevemente riassunte: – è degno di lode e gratitudine chiunque salvi una vita umana ed è doveroso combattere ogni forma di persecuzione e di genocidio: sono gli stessi valori ed esperienze di vissuto ebraico a dettare la doverosità di tale impegno; – è importante distinguere tra le varie forme di persecuzione, particolarmente in questo caso perché aiuta a capire come intervenire con maggiore efficacia; – la Shoah ha caratteristiche specifiche, non paragonabili ad altre persecuzioni e in stretto rapporto con la millenaria storia dell’antisemitismo e dell’antigiudaismo; – alcune prese di posizione e decisioni assunte in passato da Gariwo o da organi e/o persone ad esso associate sono discutibili e rischiano di provocare confusione: per questo è importante comprendere qual è il processo decisionale, per evitare che ciò possa nuovamente accadere”.
Si aggiunge poi: “Abbiamo chiesto di creare un gruppo di lavoro comune Ucei/Gariwo per un approfondimento al fine di comprendere meglio i criteri di scelta, sui Giardini che vengono creati in tutta Italia. Sussiste a ben vedere una grande differenza tra l’azione di un Giusto, che mette a rischio la propria vita per salvarne delle altre, e l’attività, certamente meritoria, di persone o di istituzioni statali, come nei casi scelti da Gariwo, della giudice statunitense Ginsburg o della Guardia Costiera della Marina Militare Italiana. Abbiamo anche espresso perplessità sul tema degli Ambasciatori, di come siano scelti e della loro funzione, dato che alcuni di questi hanno preso posizioni più che discutibili”.
“Altro tema di rilievo – si osserva nella nota – è l’assunzione da parte di Gariwo della working definition dell’IHRA sull’antisemitismo. Questa presa di posizione è importante sia per fare chiarezza sulle nuove forme di antisemitismo contemporaneo, sia per un’opera doverosa di distinzione tra antisemitismo e altre forme di discriminazione”.
“Da maggio scorso – viene evidenziato – purtroppo non è stato possibile portare avanti questo approfondimento e, in assenza di risposte e di qualsiasi segnale di attenzione, si è deciso di sospendere la partecipazione alle attività dell’Associazione Giardino dei Giusti di Milano, rimanendo in attesa di una risposta sulla disponibilità a creare un tavolo di approfondimento e confronto. Abbiamo dunque provveduto a darne comunicazione al sindaco di Milano, con il quale abbiamo inoltre condiviso il presente comunicato”.
“L’Ucei – si conclude – non è mai stata animata da alcuna vis polemica, ritenendo anzi che Gariwo svolga una funzione importante ma che, nell’interesse di tutti, siano necessari i chiarimenti che sono stati richiesti”.

(13 settembre 2021)