Strumentalizzazioni inaccettabili
Sulla soglia del Kippur, preparati alla teshuvà più convinta e sincera, ci si chiede quanto possa valere un impegno che, nella maggior parte dei casi – di tutti i casi – non si intende mantenere o si sa di non essere in grado di mantenere. E non ci si riferisce soltanto al buon proposito di diventare perfettamente Kosher dal punto di vista alimentare. Si pensa al rispetto delle mitzwoth ‘ben amdam laMakom’ tanto quanto di quelle ‘ben adam lechaverò’, che non sono una casuale nota a piè pagina dell’etica ebraica. Non resta forse, alla fine, che accontentarsi, tutti, della teshuvà come momento di passaggio, venticinque ore di meditazione sulla nostra – di tutti – incorreggibile imperfezione.
E, a proposito di mitzwoth ‘ben adam lechaverò’, è molto bello e incoraggiante, alla vigilia di Kippur, vedere che di fronte alla mossa elettorale della sindaca Raggi in relazione al Museo della Shoah di Roma, la Presidente della Comunità di Roma e la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane hanno preso una decisione separatamente identica. Che sia l’inizio di un percorso comune e pienamente condiviso di tutto l’ebraismo italiano.
La strumentalizzazione dell’ebraismo e degli ebrei a fini elettorali è inaccettabile, da parte di chicchessia. Il diritto e l’etica non si comprano e non si vendono.
Dario Calimani
(14 settembre 2021)