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Angela e i demoni della Germania
“Angela se ne va, ma i demoni della Germania restano”.
In Angela e demoni, in uscita con Paesi Edizioni, Daniel Mosseri si cimenta in un’operazione significativa. Un bilancio dell’operato della quattro volte cancelliera protagonista di una parabola politica unica nel suo genere e con molti motivi di luce all’attivo. Ma anche una lettura critica dei problemi irrisolti che restano sullo sfondo alla vigilia di un appuntamento elettorale destinato a concludersi, in ogni caso, nel segno di una novità. Dalle scelte in materia di accoglienza alla minaccia del terrorismo islamico, per arrivare all’insidia di un antisemitismo che sembra aver rialzato la testa anche sotto l’egida di un nazionalismo malato che ha messo lei stessa nel mirino.
Diventata cancelliera nel 2005 dopo aver sconfitto di misura e a sorpresa quella che Mosseri chiama “la corazzata socialdemocratica di Gerhard Schröder”, Merkel sta uscendo di scena con la sobrietà che l’ha sempre contraddistinta sia nella sfera pubblica che privata. Un approccio volto a enfatizzare – sottolinea l’autore, che vive a Berlino ed è un giornalista – “la normalità da un lato del processo democratico e fornendo dall’altro un’immagine di una Germania sulla via del ritorno al business as usual dopo i mesi più tormentati della pandemia”. Eppure, puntualizza Mosseri, “le sfide aperte per la Repubblica federale sono tante sia sul fronte interno sia su quello europeo e internazionale”.
Sfide che si giocano, tra i tanti, sul complicato asse dell’integrazione dei profughi. Un tema sul quale la popolarità di Merkel è stata più volte messa in discussione da un numero non irrilevante di connazionali che, si ricorda, “si sono buttati a destra” virando verso la forza estrema e xenofoba, spesso in odore pure di antisemitismo, che va sotto il nome di Alternative für Deutschland.
Per Mosseri “sarà la storia e non la cronaca o i sondaggi a fornire un giudizio distaccato su Angela Merkel e il suo operato alla guida della cancelleria federale, cioè su Angela e i demoni che aleggiano intorno alla Germania e al Vecchio Continente”. Una certezza però c’è già: il prossimo cancelliere non avrà vita semplice. “Che si tratti del compagno di partito Armin Laschet, della candidata dei Verdi Annalena Baerbock o del vicecancelliere uscente, il socialdemocratico Olaf Scholz – fa notare l’autore – il prossimo capo del governo che s’insedierà a Berlino sarà a lungo messo a confronto con chi la Germania l’ha guidata per tre lustri e con livelli di popolarità senza precedenti”.
Una figura forse irripetibile di leader. La Germania, scrive Mosseri, “e insieme l’Europa”.
(14 settembre 2021)