L’Italia, terza dose al via
Pazienti fragili, over 80, ospiti delle Rsa e operatori sanitari. A loro verrà somministrata in Italia, a partire da oggi, la terza dose di vaccino anti-Covid 19. Perché serve, lo spiega Repubblica: “Perché l’efficacia dei vaccini cala col tempo e con le varianti. Con il Covid il livello degli anticorpi si dimezza ogni tre mesi circa. Non sappiamo quando il loro numero diventi troppo basso, né si è capito se la memoria cellulare duri più a lungo rispetto agli anticorpi. Nel dubbio si è scelto di proteggere i fragili con una terza iniezione”. Così ha fatto Israele, con l’avvio a partire dal 30 luglio scorso, della terza somministrazione. E i risultati, scrivono i quotidiani italiani, si sono visti: secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, sulla base dei dati del ministero della Salute, in Israele i casi di contagio e di malattia grave sono calati sostanzialmente con la terza dose Pfizer, la cui efficacia è risalita al 95%. Al Corriere della Sera Guido Silvestri, direttore del laboratorio di immunologia della Emory University, indica come modello da seguire proprio Israele e parla con fiducia della ricerca sui vaccini: “Con la tecnologia a Rna messaggero è stato fatto un progresso enorme che tra qualche anno ci consentirà di realizzare facilmente vaccini polivalenti contro molte altre malattie infettive”.
Eitan e l’istanza di rientro. Il Tribunale della famiglia di Tel Aviv ha anticipato a questo giovedì, 23 settembre, la prima udienza del processo, prevista inizialmente per il 29 settembre, che dovrà valutare l’istanza di rientro in Italia di Eitan Biran. L’istanza, sulla base della Convenzione dell’Aja, è stata presentata dai legali israeliani della tutrice legale Aya Biran, zia paterna del bambino, arrivata ieri a Tel Aviv, come riporta Repubblica. Il Corriere aggiunge che il bambino per il momento resta in casa del nonno Shmuel Peleg, indagato in Italia per sequestro di minore, e che la zia materna, Gal Peleg, avrebbe aperto le pratiche per l’adozione di Eitan. Secondo il Corriere i Peleg cercano di portare dalla propria parte l’opinione pubblica israeliana attraverso diverse interviste sui media. “Le famiglie erano profondamente divise sulle questioni religiose. I Biran guardavano Tal dall’alto in basso per ragioni etniche tra ashkenaziti e sefarditi. – l’accusa di di Gal Peleg – Aya lo ha mandato a una scuola cattolica, siamo rimasti sconvolti”. In realtà, scrive il Corriere citando amici dei Biran, i coniugi Tal e Amit avevano già iscritto il bambino nell’istituto “perché lo consideravano il migliore da quelle parti”. Il Corriere segnala inoltre come sulla vicenda sia intervenuta anche la figlia di Amos Oz, Fania Oz-Salzberger: “Stiamo ricadendo nelle solite spaccature – scrive su Twitter -. La sinistra con i Biran, la destra con i Peleg, il diritto e il rispetto della legge con i Biran, il nazionalismo ebraico con i Peleg. Stiamo sprofondando nell’abisso sulle spalle di un orfano”.
Novità mediorientali. In una lettera a Repubblica, Piero Fassino, Presidente della Commissione Esteri della Camera, sostiene che sia il momento propizio per riaprire i negoziati tra Israele e palestinesi. E richiama come “segnali importanti di novità” l’incontro tra il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz e il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas, “la presentazione da parte del ministro degli Esteri israeliano Lapid di un piano per la ricostruzione economica e sociale di Gaza. E infine l’incontro a Sharm el-Sheikh tra il presidente egiziano Al Sisi e il primo ministro israeliano Bennett, a dieci anni dall’ultimo vertice israelo-egiziano. E il governo israeliano ha approvato la costruzione in Cisgiordania di 900 unità abitative per la popolazione palestinese”. Secondo Fassino questi elementi, assieme agli Accordi di Abramo, sarebbero da interpretare come un cambiamento rispetto al passato e una possibile strada per il rilancio dei negoziati diretti tra le parti, con la collaborazione della comunità internazionale. A proposito di questione israelo-palestinese, non stupisce l’affermazione dell’ex deputato grillino Alessandro Di Battista che, seguito da La Stampa, dichiara di essere vicino a Bettino Craxi con le sue posizioni, a suo dire, “scomode” sul tema.
Milano solidale. Oltre 2mila persone hanno partecipato ieri alla raccolta di beni di prima necessità organizzata dalla Comunità ebraica di Milano per i profughi afghani e per i senzatetto della città. In collaborazione con i City Angels, la raccolta è stata organizzata davanti al Memoriale della Shoah, con l’aiuto del volontariato Federica Sharon Biazzi e dei movimenti giovanili Hashomer Hatzair e Bené Akiva. Un migliaio, segnala il Corriere in una breve, gli scatoloni dati in beneficenza, con dentro coperte e vestiti, ma anche cibo a lunga conservazione e giocattoli. A proposito di Milano, sempre il Corriere segnala il concorso promosso dalla Triennale per gli studenti dedicato a progetti di riqualifica dei quartieri della città. Tra i partecipanti e , anche un gruppo di studenti del liceo scientifico Federico Jarach.
Emilio Campos (1950-2021). È scomparso a Bologna, all’età di 70 anni, Emilio Campos.
Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia dell’Università degli Studi locale, era vicepresidente della Società Oftalmogica Italiana (SOI) e una riconosciuta autorità nel suo campo. Campos è stato consigliere della Comunità Ebraica di Bologna dal 1995 al 2005 e presidente della Fondazione del Museo Ebraico di Bologna dal 2002 al 2014. Lo ricorda oggi il Resto del Carlino nelle pagine bolognesi.
Daniel Reichel