La Germania onora Liliana Segre“Un impegno straordinarioper la Memoria e contro l’odio”
“Sono molto onorata ma anche colpita nel profondo. È un’occasione per meditare sul mio lungo e doloroso percorso di riconciliazione con la Germania”. Nel ricevere in queste ore dall’ambasciatore tedesco Viktor Elbling l’Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania, la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, ha voluto aprire una riflessione più ampia sul passato e sul presente. Sul profondo lavoro portato avanti dallo Stato tedesco per fare i conti con la propria storia.
“Rivedo – le parole di Segre – lo storico gesto del Cancelliere Willy Brandt, che nel 1970 nella sorpresa generale si inginocchiò a Varsavia davanti al monumento ai caduti del Ghetto. Ripenso alle migliaia di intellettuali e di insegnanti tedeschi che, nel corso dei decenni, ribellandosi al precedente oblio, hanno fatto un lavoro straordinario affinché le nuove generazioni, nate dopo la guerra, facessero i conti con il passato della nazione, con un impegno che è d’esempio per molti paesi europei, compresa l’Italia”, le riflessioni della senatrice, che ha ricevuto l’alta onorificenza nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani presso il Senato della Repubblica. Un riconoscimento conferitole nel 2020 (con cerimonia poi rimandata a causa della pandemia) dal Presidente Frank-Walter Steinmeier per il suo “straordinario impegno per ricordare la Shoah e l’instancabile lotta contro l’odio e l’intolleranza”.
Guardando alla Germania di oggi, Segre ha ricordato proprio il ruolo di Steinmeier e della cancelliera Angela Merkel come punti di riferimento che “guidano con saggezza una Germania baluardo della democrazia e messaggera di pace nel mondo”. Il pensiero della senatrice si è poi rivolto alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, “che ho avuto il piacere di conoscere personalmente: vera paladina di un’Europa sempre più unita e solidale, contro nazionalismi e oscurantismi”.
Nel ricevere l’Ordine al merito, Segre ha ringraziato “le amiche Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato, e Noemi Di Segni, presidente dell’UCEI, che hanno voluto essere al mio fianco in una giornata per me così particolare e colma di significati”. Giornata e riconoscimento che la Testimone ha voluto dedicare alla memoria dei suoi cari scomparsi nella Shoah: il padre Alberto e i nonni Olga e Giuseppe Segre.
Sottolineando la forza, il coraggio e la determinazione di Segre nel condividere con i giovani la propria tragica esperienza, l’ambasciatore Elbling ha ricordato come “generazioni di giovani italiani hanno ascoltato e accolto la Sua testimonianza, per imparare e poter tramandare la storia degli anni ’30 e ’40 in Europa e in Italia, con le leggi razziali fasciste, con l’occupazione nazista, con le deportazioni da Milano e Roma, con il lager di Fossoli, con il campo di sterminio alla Risiera di San Sabba di Trieste, con i numerosi eccidi perpetrati”. “Portando avanti la Sua causa, che deve anche essere la nostra, con instancabile impegno – la conclusione del diplomatico – Lei è diventata una delle voci più importanti e autorevoli della Shoah in Italia e oltre i suoi confini.”