Giulia Mafai (1930-2021)

È morta all’età di 91 anni Giulia Mafai, terza figlia di Mario Mafai e Antonietta Raphaël.
Costumista e scenografa di fama internazionale, aveva vissuto sulla propria pelle l’abominio delle leggi razziste e la successiva persecuzione delle vite. Un destino che l’ha accumunata alla madre, artista straordinaria che sarà presto ricordata in una mostra in preparazione alla Galleria Nazionale di Roma, e alle sorelle più grandi.
Una scultura realizzata del 1936, intitolata Le tre sorelle, le immortala assieme: Miriam legge un libro, mentre Simona e Giulia la ascoltano attente. “Un gesto semplice e sereno, ripetuto chissà quante volte nelle case ebraiche”, commentava di recente Giulia. “La storia potrebbe finire qui, invece il dramma è alle porte: nel 1938 vengono emanate le leggi razziste e in tutte le case ebraiche viene distrutta ogni certezza, ogni dolcezza, il sogno di un futuro”.
Da qui la decisione di donare l’opera alla Fondazione Museo della Shoah, in occasione della passata edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. “Al ricordo delle vite distrutte prima ancora di incominciare a vivere, alla memoria di tutto quello che poteva essere e che per crudeltà umana è stato distrutto poniamo questo ricordo”, il messaggio che ha accompagnato quest’azione.
Giulia Mafai è stata anche autrice di libri. La ragazza col violino, tra gli altri, è incentrato sulla madre. Una testimonianza intima e struggente. “Per anni – vi si legge – ho creduto che mia madre fosse assolutamente unica, completamente diversa da tutte le madri, da tutte le donne che avessi mai avuto occasione di incontrare. Diversa in tutto: nella lingua dall’accento assurdo e così astrusamente costruita, nei giudizi severi e senza appello, nell’aspetto così poco comune, nella mancanza di trucco, nel modo curioso e stravagante di vestirsi. Nell’assoluta indifferenza per il giudizio degli altri.” Sia il suo ricordo di benedizione.

(26 settembre 2021)