Discutere in nome del Cielo
La Biblioteca Spadolini del Senato ha ospitato ieri la presentazione del libro “Discutere in nome del cielo. Dialogo e dissenso nella tradizione ebraica”, scritto a quattro mani da Vittorio Robiati Bendaud, coordinatore del Tribunale rabbinico del centro-nord Italia, e da Ugo Volli, già docente di semiotica e filosofia del linguaggio all’università di Torino. Il volume è edito da Guerini e Associati (Milano, pp.236). Alla presentazione sono intervenuti la professoressa Lucetta Scaraffia, storica e docente alla Sapienza, l’onorevole Vannino Chiti, e il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni. In veste di moderatore il giornalista del Resto del Carlino Cristiano Bendin, che ha posto domande sulle novità contenute nel libro e sulle recenti polemiche interrreligiose sollevate da una catechesi papale. Rav Di Segni ha ricostruito puntualmente i termini della polemica, nata nelle sedi istituzionali, le quali, anche grazie a cinquant’anni di dialogo, hanno permesso di chiedere chiarimenti e di ottenere una ritrattazione. L’onorevole Chiti, curatore tra l’altro di un testo sul dialogo interculturale e interreligioso, ha insistito sulla necessità di affrontare insieme le sfide ambientali ed economiche del futuro, al di là delle appartenenze religiose ma aperti ai valori che quelle tradizioni possono offrire. Scaraffia ha messo in guardia dagli usi melliflui e ambigui della stessa parola ‘dialogo’, che spesso occulta e rimuove le spinose questioni poste da insormontabili differenze di identità. Non tutti i dialoghi o le discussioni sono “per amore del Cielo”. Un secondo giro di interventi è stato dedicato allo Stato di Israele, argomento che ancora fatica a essere compreso da molti dialoganti di parte cristiana; tema che viene opportunamente illuminato dai contributi storico-filosofici del ricco volume di Volli e Robiati Bendaud.
Massimo Giuliani
(5 ottobre 2021)