Giorgio Parisi, il Nobel torna in Italia
Le sue ricerche sui sistemi complessi sono valse a Giorgio Parisi, fisico teorico dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, uno dei tre Premi Nobel assegnati per la Fisica. “Una giornata storica per l’Italia” il commento di Maria Cristina Messa, ministro dell’Università e della Ricerca.
“Sono felice, non me lo aspettavo, ma sapevo che avrebbero potuto esserci delle possibilità” le prime dichiarazioni del diretto interessato, premiato per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”.
Fisico di fama mondiale, Parisi in passato è stato presidente della prestigiosa Accademia dei Lincei (di cui oggi è vicepresidente). Un’istituzione cui ha scelto di dedicarsi con un forte impegno anche nel segno della Memoria, invitando ad esempio la senatrice a vita Liliana Segre a tenere una memorabile lezione sul futuro del ricordo consapevole. Uno dei suoi ultimi interventi pubblici prima della decisione di prendere congedo da questa forma di testimonianza.
Nel maggio scorso Parisi ha ricevuto un importante riconoscimento israeliano, il Wolf Prize per la Fisica 2021, conferitogli “per le sue scoperte pionieristiche nella teoria quantistica dei campi, in meccanica statistica e nei sistemi complessi”. A portare i loro saluti istituzionali, nel corso dell’evento tenutosi nell’aula del Senato, l’ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar e lo scienziato israeliano Dan Shechtman, Premio Wolf per la Fisica 1999 e Premio Nobel per le Chimica 2011.
(Nell’immagine in alto una foto giovanile di Giorgio Parisi; in basso assieme a Liliana Segre)