Lobby nera, la Procura indaga
L’europarlamentare Carlo Fidanza e Roberto Jonghi Lavarini, il cosiddetto “Barone nero”, sono indagati a Milano per violazione della legge sul finanziamento dei partiti e riciclaggio. Ad innescare l’iniziativa della Procura un esposto legato all’inchiesta di Fanpage su Fratelli d’Italia e i legami con l’estrema destra.
Nelle scorse ore la Finanza si è recata presso il domicilio di Jonghi Lavarini, compiendo una perquisizione. Non in quello del dirigente di Giorgia Meloni. Ad evitargli questo passaggio, con ogni probabilità, la “carica di europarlamentare e relativa immunità” (Corriere).
I giornali schierati a destra insorgono: “Pm all’assalto di Fidanza & C.”, titola il Giornale. Anche Libero è su quella linea: “Attacco a Fratelli d’Italia”. Meloni intanto, in una intervista con il Messaggero, afferma: “Siamo pronti a prendere provvedimenti esemplari se qualcuno dei nostri avesse sbagliato perché in FdI non c’è spazio per forme di razzismo, antisemitismo, nostalgie folkloristiche o per la disonestà ma vogliamo stabilirlo in base ai fatti e non alle ricostruzione parziali”.
Lo spoglio delle preferenze, in casa Fratelli d’Italia, ha dato alcuni esiti d’interesse mediatico. Entra nel Consiglio comunale di Milano Chiara Valcepina, la candidata sostenuta da Fidanza che più volte appare nel video di Fanpage. Mentre la più votata in assoluto a Roma è stata Rachele Mussolini, sorellastra di Alessandra e nipote del dittatore fascista. “Sono sempre stata pudica, equilibrata. Le pose colorite non mi sono mai piaciute” dice a Repubblica a proposito dell’inchiesta giornalistica. Sul fascismo invece non si esprime: “Per affrontare l’argomento dovremmo parlarne fino a domani mattina. Preferisco discutere della città di Roma”. Tornando a Milano, al di là della notorietà mediatica, Il Fatto Quotidiano scrive che la “Valcepina può stare tranquilla: al momento FdI non ha nessuna intenzione di cacciarla”.
Rinnovato impegno contro l’antisemitismo in sede europea. La Commissione UE ha infatti condiviso una strategia di contrasto che guarda fino al 2030. Il documento, in inglese, sarà diffuso in tutte le lingue dei Paesi membri tra una settimana. “È in assoluto la prima volta che l’Unione europea mette in campo un’azione esplicita e formale”, racconta Repubblica. “La strategia poggia su tre pilastri. Il primo – riporta Avvenire – è prevenire ogni forma di antisemitismo”.
Giornata storica per l’Italia, che ieri ha festeggiato il Nobel per la Fisica vinto da Giorgio Parisi. Idealmente, sottolinea Repubblica, “un nipote di quei Ragazzi di Via Panisperna entrati ormai nell’immaginario collettivo”. Nell’articolo se ne ripercorre la storia, ricordando anche come leggi razziste e Seconda guerra mondiale portarono “il gruppo alla diaspora: Fermi e Segrè negli Usa, Rasetti in Canada, Pontecorvo in Russia”.
“A parole lancia messaggi distensivi. Nei fatti il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, fa tutt’altro”. Così Repubblica Bari, nel segnalare la ruspa a urne chiuse presentatasi al locale Giardino della Memoria istituito in memoria dei profughi ebrei accolti in Puglia dopo la Shoah. L’obiettivo è realizzare un idroscalo.
L’influencer Tasmin Ali, figlia dell’imam della Magliana e protagonista mesi fa di uno squallido episodio di odio anti-israeliano, dice di avere difficoltà ad affittare un appartamento “perché ho origini egiziane, porto il velo e ho un nome straniero”. Repubblica Roma segnala il suo sfogo via social in grande evidenza.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(6 ottobre 2021)