“Antiche catacombe di Venosa,
fermento che alimenta la conoscenza”

Le antiche catacombe ebraiche di Venosa sono da tempo l’oggetto di un forte impegno per la tutela e valorizzazione di un sito dalle molte potenzialità.
Un’occasione per fare il punto sul cammino percorso arriverà con la prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica (10 ottobre). Nel corso della manifestazione, durante un incontro dedicato che vedrà l’intervento di alcuni protagonisti di questo sforzo, sarà infatti presentato Le catacombe ebraiche di Venosa: recenti interventi, studi e ricerche. Un testo di grande interesse, con vari contributi all’interno: a pubblicarlo l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale con la curatela di Giancarlo Lacerenza, Jessica Dello Russo, Maurizio Lazzari e Sabrina Mutino.
“Lo sviluppo della complessa attività di studio, di recupero e di valorizzazione delle catacombe di Venosa, ora in pieno fermento, rappresenta un contributo di grande significato per la conoscenza della storia e della cultura della comunità ebraica italiana e dell’apporto da essa arrecato, lungo l’arco di oltre due millenni, alla civiltà del Paese”, sottolinea il presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia Dario Disegni.
L’evento, che ha il patrocinio della Fondazione stessa oltre che della Comunità ebraica di Napoli, si aprirà con i saluti della sindaca Marianna Iovanni; di Francesco Canestrini, ex Soprintendente SABAP Basilicata; Annamaria Mauro, direttrice della Direzione Regionale Musei Basilicata; Andrea Manzo, Direttore DAAM dell’Università di Napoli L’Orientale. Seguiranno una visita guidata alla sezione ebraica del Museo archeologico nazionale Mario Torelli e l’apertura straordinaria, sempre con visita guidata, alle catacombe.

La nascita, per la meritoria iniziativa dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale e del suo Centro di Studi Ebraici, di una collana di studi e ricerche sulle testimonianze ebraiche di Venosa, Judaica Venusina, non può non essere salutata con il più grande apprezzamento da parte della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, che proprio sulle catacombe di Venosa ha avviato in questi ultimi anni uno dei suoi più significativi programmi di intervento. Da quasi trentacinque anni la Fondazione, costituita dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel 1986, si occupa della salvaguardia e della promozione del vasto patrimonio artistico e culturale dell’Italia ebraica, parte integrante della storia e della cultura italiana. È un patrimonio antico e vastissimo, diffuso su tutto il territorio della Penisola, anche nelle regioni, come quelle dell’Italia meridionale e insulare, dove non vivono più ebrei dall’espulsione del 1492.
La Fondazione opera quindi per promuovere il recupero, la conservazione, il restauro e la valorizzazione dell’immenso patrimonio ebraico italiano, ricco di straordinari beni di interesse culturale, religioso, archeologico, artistico, architettonico, archivistico, bibliografico e musicale, e di diffonderne la conoscenza in Italia e all’estero, con l’obiettivo di garantire la memoria diffusa e radicata nel Paese di una presenza che dura da oltre duemiladuecento anni, nonché la sua più ampia fruizione. In questa prospettiva di impegno e di lavoro va inquadrato il progetto sulle catacombe ebraiche di Venosa, che, sotto la direzione scientifica del Prof. Giancarlo Lacerenza e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, il CNR, il Comune di Venosa e istituzioni culturali del territorio, si sta sviluppando su molteplici fronti: dalla promozione di attività di analisi, di studio e di ricerca, allo stimolo di interventi per il completamento della messa in sicurezza e del recupero di tutte le parti del complesso catacombale, a iniziative per garantire la migliore fruibilità dello stesso, attraverso una maggiore visibilità del sito e delle modalità di accesso, l’ampliamento e la qualificazione del sistema delle visite, la produzione di adeguate guide cartacee e multimediali, la formazione di giovani addetti all’accompagnamento dei visitatori italiani e stranieri.
Tra le prime iniziative realizzate nell’ambito del programma, mi piace ricordare la realizzazione, attraverso una borsa di ricerca bandita dalla Fondazione con il sostegno dell’Associazione Daniela Di Castro, di un innovativo video multimediale, curato dal Dott. Vito Muscio, con la ricostruzione della catacomba e la sua fruizione tramite visita virtuale, ripreso anche dalla RAI in una puntata della trasmissione “Sereno Variabile” sulla Basilicata.
Lo sviluppo della complessa attività di studio, di recupero e di valorizzazione delle catacombe di Venosa, ora in pieno fermento, rappresenta pertanto un contributo di grande significato per la conoscenza della storia e della cultura della comunità ebraica italiana e dell’apporto da essa arrecato, lungo l’arco di oltre due millenni, alla civiltà del Paese, nonché per l’avanzamento di un proficuo dialogo tra le diverse componenti della nostra variegata società.

Dario Disegni, presidente Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia

(7 ottobre 2021)