Cinema, teatri, discoteche,
una nuova apertura

Da lunedì 11 ottobre, i luoghi di intrattenimento e cultura torneranno praticamente alla normalità, dopo l’approvazione del decreto del governo che ha stabilito nuovi limiti di capienza. In particolare, cinema, teatri, sale da concerto e musei potranno accogliere il 100 per cento di visitatori e pubblico. Gli stadi, il 75 per cento mentre i palazzetti dello sport il 60. Le discoteche avranno una capienza al 50 al chiuso e al 75 all’aperto. Servono sempre il green pass e la mascherina. Un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità a cui i principali quotidiani italiani dedicano oggi le prime pagine. In tema di governo Draghi, si parla anche dell’ultima visita in Italia di Angela Merkel da cancelliera. L’incontro tra i due viene raccontato quasi come un passaggio di consegne: “Merkel spinge Draghi: ‘Hai salvato l’euro, ma c’è ancora da fare”, il titolo di Repubblica. La cancelliera era ospite a Roma di una conferenza sulle religioni organizzata da Sant’Egidio con protagonisti anche rappresentanti del mondo ebraico.

Giornata della Cultura ebraica. Domenica 10 si festeggia in tutta Italia la Giornata della Cultura Ebraica con 108 località coinvolte. Padova è la città capofila di un’edizione il cui filo conduttore saranno i “Dialoghi”. Da Torino a Roma, alcune cronache locali ricordano gli appuntamenti nelle diverse città.

Lo spazio dei nostalgici. Una seconda puntata dell’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera, mette in relazione alcuni esponenti della Lega di Milano con l’universo dell’estremismo di destra locale. E in particolare con quel Roberto Jonghi Lavarini su cui è stata aperta un’indagine per finanziamento illecito e riciclaggio (Stampa, Repubblica, Corriere). Intanto in televisione la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha dichiarato che dentro FdI non “c’è spazio per atteggiamenti nostalgici del fascismo”. Non una vera e propria abiura del fascismo, sostiene La Stampa, ma un passo avanti. “Un passo importante, – aggiunge sempre su La Stampa Elena Loewenthal – che speriamo sia coronato dalla coerenza, verso una destra che non ha bisogno di quei richiami perché tanti altri è capace di trovare nella nostra storia”. Su La Verità ci si ostina invece a negare l’evidenza rispetto alle dimostrate infiltrazioni fasciste nella destra italiana, con un editoriale in prima pagina dal titolo: “I camerati oramai non ci sono più. La sinistra è costretta a inventarseli”.

Germania, il processo al nazista. Josef S., ex divisione delle SS “Totenkopf”, a 100 anni è arrivato a processo in Germania. È accusato di “complicità nella morte” di 3.518 prigionieri nel campo di concentramento di Sachsenhausen, vicino a Berlino, tra il 1942 e il 1945. L’imputato aveva all’epoca 21 anni. È sospettato di aver sparato a prigionieri sovietici e “complicità nelle uccisioni con il gas”. “Rischia tre anni di carcere per 3.518 omicidi, ma otterrà probabilmente una pena simbolica, vista l’età avanzata. – scrive La Stampa – Una sentenza incredibile, che viaggia su binari totalmente diversi rispetto alle atrocità commesse”. Come mai si sono dovuti attendere 76 anni per processare questo criminale nazista? Si chiede Domani. Perché se è vero che la Germania ha fatto i conti con il passato con un’elaborazione collettiva delle responsabilità nella Seconda Guerra mondiale, riflette il quotidiano, non altrettanto deciso è stato l’intervento in sede giudiziaria.

Ricordando Babij Jar. “Siamo qui per ricordare non solo il crimine del massacro, ma anche quello dell’obliterazione della memoria”, le parole del neopresidente israeliano Itzhak Herzog dal memoriale dedicato alle vittime dell’eccidio nazista di Babij Jar, nella periferia di Kiev. Tra il 29 e il 30 settembre qui furono assassinati oltre 30mila ebrei, e in seguito oppositori politici, rom e sinti, disabili. “Una volta all’anno vengo a Babij Jar a ricordare la mia famiglia. In genere c’è gente che fa yoga, jogging, nessuno sa cosa è accaduto qui. Ma le cose stanno cambiando. Questo evento mi commuove nel profondo”, la testimonianza a Repubblica di un familiare delle vittime, che ricorda come a lungo questa strage sia rimasta dimenticata.

Il Bar Mitvah a Ivrea. “Da Tel Aviv a Ivrea per celebrare l’ingresso nella comunità degli adulti, il Bar Mitzvah, di Raz Goldstein. Un legame forte quello della famiglia del giovane con la comunità eporediese”, riporta oggi il Corriere Torino, raccontando della festa organizzata dalla famiglia Goldstein nella piccola sinagoga della Comunità piemontese.

Addii. Il Corriere della Sera ricorda il filosofo e accademico Salvatore Veca e lo storico Enzo Collotti, scomparsi entrambi nelle scorse ore. “Il filosofo dell’equità e della giustizia”, la descrizione di Veca. “Un autentico intellettuale mitteleuropeo antifascista”, la definizione di Collotti.

Hamas e i sogni di distruzione. Alla fine di settembre c’è stata a Gaza una conferenza sponsorizzata dai terroristi di Hamas per parlare di “cosa fare quando Israele sparirà”, racconta oggi Daniele Raineri sul Foglio. Alla fine di questa conferenza è stato prodotto un documento istruttivo per chi ancora si ostina a non capire la finalità di Hamas: cancellare Israele. Un documento in cui si dice quali ebrei saranno uccisi e quali no, in cui si spiega che “gli ebrei istruiti e gli esperti in medicina, ingegneria, tecnologia e industria civile e militare devono essere trattenuti in Palestina per qualche tempo e non gli si può permettere di partire e di portare con sé la competenza e l’esperienza che hanno acquisito mentre vivevano nella nostra terra”. Insomma i terroristi ribadiscono il pilastro ideologico del movimento: “non c’è da negoziare con Israele perché sarà distrutto dalla guerra”, evidenzia Raineri.

Il Nobel per la letteratura a Gurnah. L’Accademia di Svezia ha spiazzato i pronostici e ha scelto lo scrittore Abdulrazak Gurnah, nato in Tanzania e fuggito negli anni Sessanta in Gran Bretagna, come nuovo Nobel per la Letteratura. Nei suoi romanzi, racconta Corriere, ha anticipato il multiculturalismo di oggi.

Daniel Reichel