L’impegno dei leader religiosi
“Futuro, responsabilità comune”

“In tempi di divisione è necessario ristabilire il bene comune”.
Le parole del rav Jonathan Sacks sono spesso riecheggiate tra i corridoi e nelle sale che hanno ospitato “Popoli fratelli, terra futura”, il meeting internazionale organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio conclusosi con un momento di riflessione davanti al Colosseo, dove vari leader religiosi convenuti a Roma si sono uniti a papa Bergoglio per lanciare un messaggio di impegno, condivisione, unità. Ad intervenire anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e la cancelliera uscente di Germania Angela Merkel. 
Tra i protagonisti dell’incontro finale rav Pinchas Goldschmidt, il presidente della Conferenza dei rabbini europei che già nel corso della sessione inaugurale del meeting aveva ricordato quanto la pandemia ci abbia fatto riscoprire un concetto spesso dimenticato: l’interdipendenza dell’umanità intera, a prescindere da appartenenze e provenienze. Rifletteva inoltre il rav, evidenziando la portata di certi simboli: “Il Colosseo, importante monumento della cultura romana, è l’istituzione del passato, che nei tempi antichi provvedeva al divertimento delle famiglie mostrando la sofferenza umana, celebrava lo spargimento di sangue e la morte, bestemmiando la santità della vita umana”. È pertanto un vero bene “che la Comunità di Sant’Egidio abbia promosso questo incontro qui a Roma, assieme ad altre notevoli iniziative, essendo all’altezza del richiamo biblico: ‘Sono il custode di mio fratello’ e chiedendo a tutti e a ciascuno di essere responsabili dell’altro, di preservare la vita, di preservare la pace”. 
Le varie delegazioni hanno raggiunto il Colosseo partendo ciascuna da una istituzione religiosa di riferimento. Nel caso di quella ebraica il punto d’incontro è stato la sinagoga spagnola, dove è stata officiata una preghiera e dove c’è stata anche l’occasione per un annuncio da parte dello stesso rav Goldschmidt: l’assegnazione del CER Prize, il riconoscimento annuale della Conferenza dei rabbini europei, al rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni. Un’iniziativa anche nel nome del rav Elio Toaff, alla cui memoria il riconoscimento è stato dedicato. 
Positivo a fine conferenza il bilancio dell’attuale presidente di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, che ha sottolineato: “C’è bisogno di incontrarsi di persona all’insegna del dialogo tra i leader delle diverse religioni per guardare al futuro, ma anche di ascoltare insieme il grido degli ultimi per capire il vero stato del mondo”. In questo senso “i temi della fraternità universale e della cura dell’ambiente emergono con chiarezza come preoccupazione comune di tutte le religioni e al tempo stesso come via d’uscita dalla pandemia”.

(8 ottobre 2021)