Oltremare – Regole e rispetto

Ho perso il conto di quante volte ho scritto un Oltremare che ha per oggetto le regole, da quando è iniziato questo periodo che sembra ormai infinito di pandemia e di reazioni alla stessa da parte di governi e cittadini. Questa volta però trattasi di una questione direi quasi etica. Se una autorità discute, poi decide e ratifica una regola e chiede ai cittadini di comportarsi in una certa maniera, poi sarebbe bello e perfino consolante direi, che la suddetta autorità mostrasse al bravo cittadino che segue pedissequamente le regole un qualche genere di approvazione o almeno conferma che ci si è comportati bene, pat pat sulla spalla e via andare. E invece, mesi e mesi di continue modifiche delle regole e di decisioni a zig-zag, senza alcuna pietà per le coronarie dei poveri cittadini che letteralmente ogni giorno ormai si svegliano e si domandano che cosa è concesso e che cosa è vietato, e dove stanno le zone grigie e come evitare di contagiarsi o (anche peggio) contagiare qualcuno. Ma ben poca chiarezza su cosa succede a chi le regole non le rispetta e mette in pericolo se stesso e gli altri.
Quindi ci si può immaginare con quale sorpresa qualche giorno fa sono uscita dalla porta degli arrivi all’aeroporto di Malpensa avendo soltanto mostrato ad un poliziotto annoiato il mio passaporto. Avevo una cartellina piena di dichiarazioni di uscita da Israele, entrata in EU, Green Pass, risultati di tamponi pagati a caro prezzo, tutto stampato molto poco ecologicamente per richiesta delle autorità, più una valigia intera piena di ansia “oddio e se ci siamo dimenticati un documento cosa fanno, ci caricano sul prossimo volo di ritorno”? Avendone viste, di scene così nei miei anni americani post Undici Settembre, ero pronta a qualunque scenario. Certo non ad una uscita velocissima da un aeroporto internazionale senza che nessuno mi chiedesse nulla.
Mi vien voglia di prendere tutti quei fogli di carta inutilmente stampati in barba agli sforzi del KKL di riempire Israele di alberi, e spedirli al Ministero della salute con una nota “Mettete nel vostro cestino della carta da riciclo, grazie”.

Daniela Fubini