Verso le Elezioni UCEI
Le liste romane si presentano
A meno di una settimana dal voto per il rinnovo del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche in programma domenica 17 ottobre liste e candidati in lizza per i 20 seggi di spettanza della Comunità di Roma si sono ritrovati al Palazzo della Cultura in occasione di un’assemblea degli iscritti dedicata.
Molti gli spazi vuoti in sala: tra il pubblico quasi esclusivamente candidati.
L’incontro è stata l’occasione, per ciascun capolista o rappresentante di formazione, di presentare in breve i punti salienti del proprio programma. Prima ad intervenire Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma e leader di Per Israele, compagine da lei definita “una lista con una storia importante, fatta di atti concreti”. Tra le esigenze ritenute prioritarie una vita ebraica da non declinare soltanto come cultura ma anche “identità e appartenenza”. Dureghello ha lamentato, con riferimento agli ultimi anni, “una condivisione e una vicinanza che spesso ho sentito mancare”.
La parola è andata poi a Noemi Di Segni, attuale presidente dell’Unione e leader di Binah. “La differenza – ha detto – la fanno le persone, il modo in cui ci si pone”. Il suo bilancio del mandato che va concludendosi è positivo: “Sono state realizzate un’infinità di cose. Su alcuni punti ci sono state delle fratture, ma il grosso del lavoro è andato avanti con spirito di collaborazione”. Anche nel tempo complesso della pandemia. Un tempo, le sue parole, “che ci ha costretto a ripensare le nostre priorità ma nel quale è anche emerso, grazie al tanto che è stato fatto, una vera comunità nazionale”.
Per Livia Ottolenghi, assessore ai Giovani UCEI e leader di Menorah, l’investimento essenziale da fare “è quello sul futuro”, anche nel segno di una collaborazione “che vada al di là delle liste”. Una convergenza, il suo pensiero, “che ci ha permesso di raggiungere grandi obiettivi: si lavora bene tutti insieme”. Lavorare, ha poi aggiunto, per l’eccellenza della formazione. Ottolenghi ha citato l’esempio della sua esperienza di assessore e della rete educativa ebraica che si è sviluppata “con insegnanti, genitori, rabbanim di valore”.
In rappresentanza di Dor va dor è intervenuto il professor Gavriel Levi. Molto critica la sua disamina sulla raccolta dell’Otto per Mille UCEI, i cui numeri sono stati confrontati con quelli dei valdesi. “I valdesi parlano poco e fanno molto. Gli ebrei – ha affermato – parlano troppo e appaiono divisi”. Convinzione di Levi è che i progetti vadano strutturati meglio e che l’investimento interno più grande sia da fare sui giovani. Questa la sua proposta: “Gli ebrei italiani conoscono l’ebraico meno di altri ebrei d’Europa. Bisogna pensare a un mese di ulpan gratis per la fascia d’età 18-30”.
All’incontro non è intervenuto nessun rappresentante di Ebrei di Roma per l’Unione.
ELEZIONI UCEI – I PROGRAMMI DELLE LISTE IN CORSA A ROMA
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(12 ottobre 2021)