Sciogliere Forza Nuova,
possibilità allo studio

“Il turbamento è stato forte, la preoccupazione no”.
Così il Capo dello Stato Sergio Mattarella, durante l’incontro a Berlino con il suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier, su quanto avvenuto nel fine settimana a Roma.
Quella di ieri è stata una giornata caratterizzata da fatti importanti in questo senso, anche sul piano simbolico, come l’abbraccio del Primo ministro Draghi al segretario della Cgil Landini. Si fa strada intanto l’ipotesi di uno scioglimento per decreto di Forza Nuova, il gruppo di estrema destra neofascista di cui la Polizia Postale ha oscurato il sito su indicazione della Procura. Una mozione in tal senso, su spinta tra gli altri del parlamentare dem Emanuele Fiano, non mette però tutti d’accordo. Contrario il blocco dei partiti di centrodestra.
Tornando all’azione del governo, l’ipotesi allo studio (scrive tra gli altri il Corriere) è netta. “Draghi – si spiega – è irritato perché le forze dell’ordine hanno faticato a contenere i violenti e vuole scongiurare che le proteste di piazza possano degenerare ancora. Nulla è deciso, ma nelle stanze della presidenza del Consiglio si stanno facendo tutti gli approfondimenti, di carattere giuridico e di opportunità”.
Nelle ultime ore, racconta al riguardo Repubblica, l’esecutivo ha contattato giuristi, costituzionalisti, professori universitari ed altri esperti di diritto chiedendo loro “un parere tecnico e giuridico che servirà a sostenere il lavoro parallelo degli uffici della Presidenza del Consiglio”. Un punto di svolta. Ma, si ribadisce anche in questo caso, “nulla è deciso”.
Riporta La Stampa che secondo l’articolo 3 della Costituzione le strade percorribili sarebbero due. La prima: “Il ministro dell’Interno firma un decreto se a valle c’è una sentenza della magistratura che ha stabilito che i connotati di un’organizzazione, per violenza, propaganda e pericolosità, sono indubbiamente fascisti”. La seconda: “Il governo decide, con un atto di pura volontà politica e senza il pronunciamento di un giudice, e il decreto passa dal Consiglio dei ministri”.
Positivo il riscontro di Gaetano Azzariti, uno dei principali costituzionalisti italiani, che a Repubblica dice: “Mi pare che ci siano i presupposti normativi affinché il governo sciolga per decreto i movimenti neofascisti che si siano resi responsabili di atti di violenza”. Nel dettato della legge Scelba, a detta di Azzariti, un’indicazione molto chiara: “Sono passibili di scioglimento i movimenti che perseguano finalità anti-democratiche proprie del partito fascista, usando la violenza quale metodo di lotta politica”.
In una intervista con il Riformista la presidente UCEI Noemi Di Segni si sofferma, tra i vari temi, su estrema destra e ambiguità che si trascinano da tempo. “Come UCEI – afferma – abbiamo denunciato tante volte e in tantissime occasioni questa situazione, mettendo in evidenza la pericolosità di queste frange e, cosa non meno preoccupante, l’atteggiamento accondiscendente di chi non prende le distanze da questa gente. Le parole non sono sufficienti, la facciata delle parole non è sufficiente. È ora di passare ad una chiara resistenza, espressa in azioni normative e anche di magistratura”.

Il futuro della democrazia sarebbe a rischio, sostiene lo storico israeliano Yuval Noah Harari in un colloquio con Repubblica. “La democrazia – afferma – si basa sull’accettazione dell’altro, di chi la pensa diversamente. Purtroppo vedo che in vari Paesi, Usa inclusi, l’odio tra fazioni sta crescendo sempre di più, anche perché fomentato da politici che puntano a erodere la democrazia”.

Repubblica Roma segnala la cerimonia svoltasi ieri, davanti al Tempio Maggiore di Roma, in memoria di Stefano Gaj Taché. “Nel 2015 – si legge – il presidente Sergio Mattarella, per il suo discorso di insediamento, scelse la storia di Stefano come simbolo di tutte le vittime dell’odio e dell’intolleranza. Ieri quattro giovani studenti della Comunità hanno portato due corone di fiori per ricordarlo, di generazione in generazione”. Nel corso della cerimonia la presidente Ruth Dureghello ha sottolineato come i responsabili dell’attentato non siano stati ancora puniti.

Un libro “che farà discutere”. Così il Corriere su Jewish Lives Matter, l’ultimo saggio di Fiamma Nirenstein incentrato sul pregiudizio contro Israele, di cui si presentano i temi salienti in un’ampia recensione. L’articolo si conclude con una critica alla politica israeliana sugli insediamenti. Questo, scrive il giornalista, “tanto per smentire la favoletta che non si può criticare Israele perché si corre il rischio di essere tacciati di antisemitismo”.

“L’Onu ostaggio delle dittature”. È l’accusa del Foglio, con riferimento al voto del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che ha approvato una risoluzione pro Durban con 32 voti a favore e dieci contrari. Per il Foglio l’Onu sarebbe oggi “una delle principali casse di risonanza” dell’antisemitismo. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(12 ottobre 2021)