Anders e i suoi soldati ebrei,
da Montecassino all’yishuv
una storia da riscoprire

Le bandiere di Polonia e Israele sventolano oggi insieme, a Montecassino, per ricordare una storia ancora poco conosciuta. È la storia dell’eroico generale Wladyslaw Albert Anders, a capo dell’armata polacca che si distinse nella Liberazione d’Europa dal nazifascismo acquisendo notorietà anche nella celebre battaglia che lì si svolse, e dei molti soldati ebrei che ne indossarono la divisa insieme ad altri commilitoni di ogni estrazione, credo, appartenenza. Strettamente intrecciata un’altra vicenda: la decisione di alcune migliaia di loro, durante l’evacuazione verso Oriente delle truppe, di abbracciare un’altra lotta. Quella per la nascita di uno Stato ebraico nell’allora Palestina mandataria. Sulla carta, a conflitto in corso, dei disertori. Ma Anders volle chiudere un occhio: “Gli ebrei lottano per la loro libertà e io non ho intenzione di ostacolarli”.
“Gli Ebrei nell’Armata di Anders”, film realizzato dalla Società polacca dei Progetti Educativi, ripercorre questi eventi con uno sguardo la cui prospettiva si allarga dai membri dell’esercito che fecero questa scelta (la figura più nota è quella del futuro Primo ministro Menachem Begin) a quello dei numerosi civili che pure beneficiarono del suo sostegno. Tra loro all’incirca 850 minorenni, conosciuti poi come “i bambini di Teheran”.
La presentazione del documentario, avvenuta nei locali dell’ambasciata polacca, ha avuto un significato speciale. Per la presenza di Dror Eydar, ambasciatore d’Israele. E perché l’incarico di rappresentare Varsavia in Italia è oggi sulle spalle della figlia del generale, Anna Maria Anders.
“Un comandante buono ma esigente. I suoi soldati gli erano fedeli. Hanno combattuto non solo per se stessi e per i propri cari”, la sua testimonianza. “Non tutti – ha poi aggiunto l’ambasciatrice – sono sopravvissuti. La lotta per la libertà, l’indipendenza e la vittoria richiedono sacrifici”.
Uno sforzo rivolto anche al salvataggio delle vite, come quelle dei giovani ebrei al seguito: “Tutti quegli orfani – il suo pensiero – sono stati, e lo sono anche ora, i bambini del generale Anders”. Collegato da Israele c’era proprio uno di loro, Chaim Erez. Ad intervenire inoltre il generale Zvi Kan Tor, direttore del Museum of the Jewish Soldier in World War II, e lo storico Witold Mędykowski.
Tra gli ospiti dell’evento la Presidente UCEI Noemi Di Segni. “Oggi – ha voluto sottolineare a margine – “siamo qui per ricordare qualcosa di importante”. Un tassello di consapevolezza da non disperdere, parte però di una storia più ampia e complessa con cui la Polonia, rivolgendosi al suo passato e alle sue molte ombre, “è chiamata a fare i conti”.

(21 ottobre 2021)