Odio e fascismo nel calcio,
il momento di agire
Dopo tante parole, è fondamentale che arrivi il tempo dei fatti. Senza più tentennamenti né ambiguità.È quanto chiede Noemi Di Segni, Presidente UCEI, sul caso del falconiere della Lazio immortalato in un atto di propaganda fascista davanti ad alcuni supporter biancocelesti. Una vicenda sulla quale proprio l’Unione è intervenuta per prima, sollecitando azioni immediate e adeguate. “Non basta il gesto della singola squadra, o della Federazione. Credo serva un intervento anche del legislatore per valutare la rilevanza penale che possono avere gesti e parole come quelle nel video”, ribadisce in una intervista con la Gazzetta dello Sport. Necessario a tal fine anche un cambio di paradigma. “Oggi – aggiunge infatti Di Segni – il reato di apologia del fascismo è molto circoscritto e legato a una situazione in cui si debba dimostrare la volontà di ricostruire il partito fascista, sennò è un gesto e rimane lì, specialmente quando si palesa in un gruppo”.
I principali mezzi d’informazione riportano le sue parole di condanna, dando evidenza ai pensieri espressi durante la giornata. A partire dall’appello per estromettere una volta per tutte “i fascisti e gli odiatori dal mondo del calcio”. L’impegno ad agire è rilanciato con forza dalla stessa Gazzetta: “Quest’idea che in uno stadio tutto possa scivolarci addosso, dal coro razzista al saluto romano, come una sorta di prezzo fisiologico da pagare come ‘contorno’ alle partite, porta solo a una finta normalità che in realtà è soltanto impotenza”. Il falconiere è stato sospeso dal servizio. La Lazio, in una nota, ha prospettato l’ipotesi di una “risoluzione dei contratti”.
Alcuni titoli dai giornali: “Saluti fascisti, bufera sul falconiere della Lazio” (Corriere); “Il falconiere di Olympia inneggia al duce, La Lazio lo sospende” (Repubblica); “Saluto romano allo stadio al grido ‘duce, duce’, è bufera sul falconiere” (La Stampa); “Saluto romano, sospeso il falconiere di Lotito” (Corriere dello sport).
“II Senato chiede al governo di ‘valutare le modalità per procedere allo scioglimento di Forza Nuova’, il governo si rimette alla decisione del Parlamento. Ma appare chiaro che, senza una sentenza della magistratura, Forza Nuova non verrà sciolta”. Così Repubblica nel raccontare il sì in Senato alla mozione di Pd, Italia Viva, Leu e Cinquestelle. Un semaforo verde che rischia pertanto di essere “niente più che un indirizzo politico” all’esecutivo.
Resta alta la tensione tra Ue e Polonia. Uno scontro istituzionale che appare sempre più incandescente e che, rammenta il Corriere, è stato “innescato dalla rigida posizione di Varsavia, che difende la sentenza della Corte costituzionale polacca che ha stabilito la primazia del diritto nazionale su quello UE andando contro uno dei pilastri su cui si fonda l’Unione”. Il caso Polonia, viene spiegato, sarà discusso dai leader europei al Consiglio riunito a Bruxelles.
“Le occasioni di incontro diretto non furono molte, ma sempre molto significative e intense. E comunque tutta la sua opera, direi la sua vita, predisponeva all’attenzione e alla considerazione”. È il ricordo di Liliana Segre in una testimonianza su Carlo Maria Martini, in un volume in uscita con l’editore Solferino. Il Corriere ne riporta un brano.
Tahar Ben Jelloun, su Repubblica, parla dell’inquietante figura di Eric Zemmour. Un nome che sempre più cittadini francesi ritengono spendibile per l’Eliseo. “Vuole farsi passare come l’uomo che ‘dice a voce alta quello che tanti francesi pensano senza osare dirlo’. Anche se – si legge – per farlo distorce la Storia, per esempio quando afferma che il maresciallo Pétain avrebbe ‘protetto gli ebrei’ durante l’occupazione tedesca”.
Dopo Il Fatto Quotidiano, anche Avvenire si occupa delle dimissioni della direttrice del Museo Diocesano di Trento Domenica Primerano artefice della mostra “L’invenzione del colpevole” sull’orrendo culto antisemita legato alla figura del Simonino.
Sulle pagine romane del Corriere è pubblicato un invito, rivolto al neo sindaco Gualtieri, a visitare la Casa della Memoria e della Storia. Anche alla luce, si spiega, di “un presente che vede riprendere segnali di razzismo, discriminazione, violenza nei confronti dei più deboli”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(21 ottobre 2021)