Contraddizioni

Se qualcuno proponesse di vietare l’uso degli anelli magici che rendono invisibili o del teletrasporto, oppure proibisse di parcheggiare gli ippogrifi e i dischi volanti sui tetti dei condomini, potrei considerare la cosa piuttosto bizzarra ma non me la prenderei a cuore più di tanto, né tantomeno la considererei una censura o una limitazione della mia libertà personale. Come potrei sentirmi danneggiata dalla proibizione di cose che non esistono? Quindi non riesco a capire perché chi continua a ripetere che il fascismo in Italia non esiste poi si scandalizza e grida alla censura quando si propongono leggi e provvedimenti per contrastarlo. Così come non riesco a capire perché chi giura di non avere assolutamente niente a che fare con i gruppi neofascisti (la cui esistenza, purtroppo, non può essere negata) si opponga con forza alle proposte di metterli fuorilegge, come peraltro dovrebbero essere da tempo secondo la nostra Costituzione.
Già è insopportabile dover vedere e sentire continuamente persone che inneggiano con nostalgia a un regime che ha discriminato e perseguitato i nostri genitori e i nostri nonni; ancora più insopportabile è sentirsi pure accusati di essere in malafede o visionari quando denunciamo questi fenomeni. Chi fa e dice cose preoccupanti almeno ci conceda il diritto di preoccuparci.
Augurando con tutto il cuore buon lavoro al neoeletto Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane spero sinceramente che continui, come ha sempre fatto, a non abbassare la guardia e a non lasciarsi lusingare da chi nega l’esistenza di ciò da cui non può o non vuole prendere le distanze.

Anna Segre