Il pronipote di Mussolini
verso l’esordio in Serie A

Prima convocazione in Serie A per Romano Floriani Mussolini, 18enne difensore della Lazio pronipote del dittatore fascista. Lo stadio Bentegodi di Verona potrebbe essere quello del suo esordio tra i “grandi”.
Ricorda la Gazzetta dello Sport che ciò avviene “al termine di una settimana in cui i tifosi della Lazio e il falconiere dell’aquila Olympia sono saliti alla ribalta della cronaca per cori inneggianti al Duce (i tifosi) e per il saluto fascista esibito all’Olimpico (il falconiere Juan Bernabé)”. Una concatenazione di eventi non collegati ma che, si legge, “sembra uscire dal copione di un film”. Il Corriere dello Sport parla di “curiosa coincidenza cabalistica”. Libero non sta nella pelle: “Per i compagnucci di sinistra oggi sarà una domenica bestiale, potrebbe andar loro di traverso lo champagne, o il caviale, o tutti e due”. Per il Corriere Roma la convocazione costituisce una “intrigante novità”.

L’inquietante figura di Eric Zemmour resta al centro dell’attenzione. “Dopo Marine Le Pen – sottolinea l’Espresso – la destra francese ha un nuovo idolo: ebreo ma xenofobo”. La Stampa si sofferma sul successo riscontrato tra i giovani, i ventenni della cosiddetta Génération Z.
“Zemmour – osserva Domani – ha già spinto a destra la Francia prima di candidarsi”.

Sul Fatto Quotidiano ci si esprime a favore di Liliana Segre al Quirinale.
“Liliana Segre – si legge – perché nominata senatrice a vita dall’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella ‘per avere illustrato la patria con altissimi meriti nel campo sociale’. E dunque perché presente in un ruolo di assoluta preminenza al vertice delle istituzioni repubblicane”. Sempre il Fatto pubblica un allarmato intervento di Furio Colombo, che riscontra una crescente “fascistizzazione dell’Europa e dell’Italia”.

“C’è certamente il desiderio di ripartire, specie nei ragazzi, tornando a fare cose che si facevano prima come, banalmente, incontrarsi a scuola e fare lezione in presenza, dopo quasi un biennio trascorso per lo più su Zoom o Facebook”. È la testimonianza ad Avvenire di rav Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano e presidente Ari.

Tra i libri recensiti oggi c’è Coloni. Gli uomini e le donne che stanno cambiando Israele e cambieranno il Medio Oriente di Pietro Frenquellucci. “Mancava ancora uno sguardo che ci dicesse non solo che realtà rappresentino i ‘coloni’ (mezzo milione di persone), ma chi siano i loro figli o i loro nipoti”, scrive David Bidussa sul domenicale del Sole 24 Ore. Così Paolo Salom sul Corriere: “Un flusso di coscienza dei protagonisti che si raccontano all’autore e, con le loro parole, spiegano cinque decenni di conflitto”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(24 ottobre 2021)