Governo e sindacati, scontro sulle pensioni

Il tema che compare sulla maggior parte delle prime pagine oggi è il mancato accordo tra governo e sindacati sulle pensioni. Cgil, Cisl e Uil “hanno chiesto di riformare il sistema pensionistico, di rivederlo strutturalmente, di non tornare quindi alla legge Fornero e di abbandonare anche la logica delle Quote per andare in pensione prima dei 67 anni”, scrive Repubblica. Richieste che, riferiscono i giornali, hanno sorpreso il Presidente del Consiglio Draghi, descritto come “molto contrariato”. Nella ricostruzione del Corriere, Draghi avrebbe replicato ai sindacati: “Possiamo discutere di quota 101, 102 o anche 102,5, ma il percorso progressivo verso il sistema contributivo non cambia. Indietro non torniamo, perché il sistema previdenziale retributivo ha creato delle vulnerabilità che tutti anche all’estero ci rimproverano”. Un no a cui i sindacati ora rispondono minacciando mobilitazioni.

Germania, Bärbel Bas alla guida del parlamento. Ieri, nella prima riunione del Bundestag tedesco dal voto di settembre, è stata eletta alla presidenza dell’aula la socialdemocratica (Spd) Bärbel Bas (576 voti a favore su 724 espressi). “Bas, 53 anni, diventa così la seconda carica dello stato. Più importante di lei c’è soltanto il compagno di partito, il presidente federale Frank-Walter Steinmeier”, spiega il Foglio, sottolineando come, se l’accordo dovesse andare in porto tra Spd, Verdi e Liberali, anche il cancelliere sarà socialdemocratico: Olaf Scholz. Intanto parlando all’aula Bas, nella nuova veste di presidente, ha rilevato come “Questo è un parlamento di giovani ed estremamente plurale. Qualcosa che fa bene al nostro paese”. Nel suo discorso, scrive Domani, ha promesso attenzione a tutti i gruppi ma ha chiesto anche a ogni parlamentare “rispetto” perché “odio e diffamazione non sono opinioni”.

Zemmour verso la candidatura all’Eliseo. Il polemista francese Eric Zemmour ha annunciato che costituirà un partito: si chiamerà Vox Populi e sarà collocato all’estrema destra, ancora più del Rassemblement National di Marine Le Pen. Lo ha rivelato la Radio Europe 1 (Domani racconta chi c’è dietro l’emittente e soprattutto dietro al successo di Zemmour: il magnate Vincent Bolloré). La candidatura dovrebbe arrivare l’11 novembre, e preoccupa Le Pen, data in alcuni sondaggi dietro a Zemmour. Ne parla tra gli altri il Giornale, aprendo con alcune delle uscite più violente del polemista, descritto come “intellettuale ebreo dalle derive antisemite”. Nel frattempo, per rispondere alla sua avanzata nei sondaggi, Le Pen è andata “in cerca d’aiuto” dal presidente ungherese Orban, scrive ancora il Giornale. L’obiettivo di questo viaggio, aggiunge La Stampa, è rilanciare un fronte unico sovranista in Europa.

La forza della Convenzione. “Il giorno dopo le polemiche, rimane solo la legge con la forza delle sue regole. Nei caso del piccolo Eitan, la legge è una convenzione internazionale del 1980”. La Convenzione dell’Aja che, scrive sul Corriere il giurista Carlo Rimini, la giudice israeliana ha pienamente rispettato, decidendo il ritorno del minore nel suo luogo di “residenza abituale”, l’Italia. “Non spetta al giudice israeliano valutare quale sia l’interesse del bambino. – aggiunge Rimini – Toccherà quindi al giudice italiano, certamente senza pregiudizi, decidere se per il bambino sia meglio continuare a vivere in Italia dove è sempre vissuto, oppure tornare in Israele, che è il luogo di origine della sua famiglia. Questa è la legge e ha dato prova di funzionare bene”. Sulla vicenda interviene oggi Fiamma Nirenstein sul Giornale parlando dello “sforzo di capire l’errore di un uomo”, cioè il gesto di Shmuel Peleg di sottrarre illegalmente il nipote alla sua tutrice legale, la zia Aya, e portarlo in Israele. Tra i due rami della famiglia intanto, segnala il Messaggero, proseguono le tensioni.

Antisemitismo online e in strada. Otto persone, un ventunenne e sette minorenni, sono accusati di accesso abusivo a sistema informatico, violenza privata, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica o religiosa dalla procura di Milano. Gli otto sarebbero i responsabili di alcuni attacchi avvenuti tra gennaio e febbraio nel corso di incontri online dedicati alla Memoria della Shoah (Repubblica Milano). A Torino intanto alcuni no-vax hanno vergognosamente imbrattato le Pietre d’inciampo davanti al liceo ginnasio D’Azeglio. Gli studenti hanno risposto ripulendo le deliranti scritte (“Nazisti” e ancora “I vax uccidono”). Del gesto parla anche Michele Sera nella sua amaca di oggi (Repubblica).

Candidature al Quirinale. Il Fatto Quotidiano prosegue la sua campagna per candidare alla presidenza della Repubblica Liliana Segre. Il quotidiano dà conto del sostegno ottenuto in un giorno alla sua proposta con 50mila firme raccolte in un giorno.

Segnalibro. Nel 1940, la casa editrice francese Gallimard licenziò Jacques Schiffrin, l’inventore della Pléiade, perché ebreo. Ora un saggio dello studioso Amos Reichman – Jacques Schiffrin, un éditeur en exil (edizioni Seuil) – ricostruisce la sua storia e questa vicenda, come racconta oggi Repubblica.

Daniel Reichel