Roma Club Gerusalemme,
da Israele all’Africa
solidarietà senza frontiere
La nostra associazione onlus, il Roma Club Gerusalemme, sin dalla sua nascita ha fatto del proprio slogan “Sport Senza Frontiere” un principio alla base delle proprie attività.
Il significato di questo slogan è che la passione e il tifo per la nostra squadra di calcio, la Roma, vanno oltre ogni confine o limite geografico. Ma un secondo concetto è che lo sport non conosce differenze tra le persone: tutti possono giocare e competere insieme, indipendentemente dal colore della pelle, dal sesso, dall’origine, dall’opinione politica o dalla religione. Lo sport va oltre ogni frontiera ed elimina le barriere.
È una sfida che ha lo scopo di includere le persone e non escludere e separare.
In quasi 20 anni di gestione della nostra scuola calcio abbiamo fatto in modo che questo slogan fosse mantenuto attraverso la condivisione tra bambini, ragazze e ragazzi, ebrei, musulmani, cristiani, israeliani e arabi. Ci siamo presi cura di tutti i bambini che venivano da noi, e ci siamo presi cura anche di altri bambini che non sono qui, non a Gerusalemme e nemmeno in Israele.
Qualche settimana fa abbiamo inviato tre pacchi (circa 80 kg) di attrezzatura non nuova ma in ottime condizioni. Attrezzatura usata durante i nostri allenamenti, per gli allenatori, tute da gioco, maglie, pantaloncini che abbiamo raccolto dai bambini negli anni passati (abiti piccoli o non più adatti).
Abbiamo inviato l’attrezzatura in Ghana, in Africa, per un progetto chiamato TEN PROJECT.
In Ghana c’è un gruppo di israeliani che aiutano e stimolano i bambini africani, insegnano loro cose nuove e danno loro strumenti per una vita diversa che non conoscono, affinché comincino a credere in se stessi e trovino la forza affinché abbiano una realtà diversa e un futuro diverso.
I bambini erano impazziti di felicità quando hanno visto l’attrezzatura e quando si sono resi conto che qualcuno al di fuori del Ghana sapeva persino della loro esistenza. Erano davvero emozionati quando si sono resi conto che c’è un donatore che si prende cura di loro. Il pensiero che qualcuno fosse disposto a investire attrezzature e denaro per loro, per il gruppo, li ha commossi.
Nel frattempo hanno ricevuto solo il primo pacco. Speriamo che tra circa due settimane ricevano gli altri due spediti, con le nostre divise, del Roma Club Gerusalemme. E dei palloni per allenarsi e divertirsi.
Questi bambini non ci conoscono, non conoscono il Roma Club Gerusalemme, non sanno della nostra passione per la Roma, e non conoscono te, bambino che ti alleni al Roma Club Gerusalemme. Ma erano molto emozionati e volevano dirvi grazie.
Hanno un usanza locale: alla fine di ogni allenamento tutti si riuniscono per la preghiera. Oggi hanno pregato e ringraziato il loro Dio per il nuovo equipaggiamento ricevuto. Ci hanno ringraziato per la generosa donazione (anche se non ci conoscono) e hanno chiesto a Dio di benedire noi e il nostro gruppo, e di benedire voi.
In questa occasione ringrazio il mio amico Ira Cernia Mevorach che lì fa volontariato. Grazie a lui siamo stati in grado di consegnare questi pacchi in Ghana e mantenere di nuovo il nostro slogan.
Questa piccola cosa buona per i bambini non ha prezzo.
Samuele Giannetti, Roma Club Gerusalemme
(28 ottobre 2021)