“Piazza”, l’anima degli ebrei romani
raccontata in un nuovo documentario

“Piazza” è il termine con cui gli ebrei romani chiamano da generazioni, con affetto e complicità, le loro strade del cuore. Un luogo in cui ritrovarsi e celebrare la vita nonostante i molti drammi di cui quel quartiere è stato vittima: dalla funzione di ghetto svolta da quell’area nei secoli della Roma papalina al rastrellamento del 16 ottobre 1943 per arrivare all’attentato al Tempio Maggiore del 9 ottobre 1982.
“Piazza” è anche il titolo del nuovo documentario prossimamente nelle sale di una giovane regista, Karen Di Porto, salita alla ribalta nel 2016 con un film indipendente di cui è stata non solo regista ma anche interprete e attrice: “Maria per Roma”. Un esordio di qualità, premiato anche dall’attribuzione del Globo d’oro alla miglior opera prima. Son passati cinque anni da allora, il bagaglio di esperienze si è arricchito ed è arrivata questa nuova attesissima sfida, su cui proprio in queste ore si stanno accendendo i riflettori, sotto l’egida di un mostro sacro del cinema italiano come Nanni Moretti in qualità di produttore.
Una realtà che Di Porto ben conosce essendo figlia di una pietra miliare di quella Comunità romana che si prefigge di raccontare in tutta la sua intensità, Roberto “Pucci” Di Porto, scomparso nel 2017 dopo un lungo servizio come volontario della sicurezza interna. Colonna della Roma ebraica al punto da vedersi dedicato, pochi mesi dopo, un Sefer Torah.
Alla rivista Elle la regista ha dichiarato: “Volevo raccontare gli ebrei di Roma come li conosco io, superando la loro resistenza. Si preoccupano sempre di come appaiono, perché la loro immagine viene messa costantemente sotto a una lente”.

(Nelle immagini: una foto del quartiere; la regista Karen Di Porto alla Festa del Cinema di Roma)

(31 ottobre 2021)