“Ebraismo italiano protagonista,
i nostri impegni per il futuro”
Sfide e prospettive del nuovo mandato al centro delle molte occasioni di confronto con gli organi di informazione che Noemi Di Segni, confermata ieri al vertice dell’UCEI, sta intrattenendo in queste ore.
“Cosa porta con sé dei primi cinque anni alla guida degli ebrei italiani?” le chiede il quotidiano La Repubblica in un’ampia intervista pubblicata nell’edizione odierna. Risponde Di Segni: “Il senso di un impegno quotidiano per preservare un bagaglio millenario, per tutelare le competenze religiose e culturali dell’ebraismo italiano. E lo sforzo costante di creare ponti per collegare realtà diverse tra loro”. In Italia, ricorda, “ci sono 21 comunità, ciascuna con una propria complessità e articolazioni a sua volta complesse”.
Nel colloquio, che appare nell’area Primo piano del giornale, Di Segni si sofferma su vari temi: dalle azioni per favorire senso di appartenenza alla leva educativa, da questioni demografiche a resilienza e progetti di futuro al tempo del Covid, per arrivare alla denuncia di fenomeni inquietanti in atto come lo sdoganamento di gruppi neofascisti e la distorsione della Memoria da parte del fronte anti-vaccini e anti-Green Pass. Sempre con riferimento al dialogo con società e istituzioni la Presidente UCEI accusa alcune forze politiche di mancare di coerenza: “Si difende la Memoria della Shoah ma non Israele nelle sedi dell’Onu, oppure si difende Israele ma si fa amicizia con gruppi di estrema destra di cui si accettano i voti. L’apprezzamento della cultura ebraica è un unicum fatto di tanti pezzettini. Non si può scegliere un solo pezzettino”.
“Ebraismo non è solo persecuzione, Shoah e Memoria. È molto, molto altro. Infinità di cultura ebraica. Ma naturalmente dobbiamo arginare fenomeni di odio con interventi culturali, educativi e anche legislativi” sottolinea ancora, tra gli altri, al Tg2.
Tra le priorità indicate: “Attenzione ai giovani con attività aggregative anche per maturare responsabilità di solidarietà e volontariato. Attenzione alle esigenze amministrative e organizzative della Comunità. Soprattutto educazione e cultura ebraica. Quindi scuole, ma anche educazione informale”.
Mentre sulla Memoria calpestata nelle ultime manifestazioni pubbliche Di Segni rileva: “Gli atteggiamenti che negano il modo in cui si è svolta la Shoah, o la rilevanza di quell’evento e di quella situazione, usando quei simboli in un contesto totalmente diverso, offende anche la memoria dell’Italia tutta”.
Nell’immagine in alto la nuova Giunta UCEI. Ne fanno parte anche Milo Hasbani (Milano), vicepresidente con delega ad Affari Sociali e Casherut; Giulio Disegni (Torino), vicepresidente con delega agli Affari legali, Amministrazione, Rapporti con il Meridione; Davide Romanin Jacur (Padova), con delega a Bilancio, Otto per mille e Organizzazione interna; Sara Cividalli (Firenze), con delega al Raccordo tra progetti UCEI e progetti Comunità e supporto piccole e medie Comunità; Simone Mortara (Milano), con delega ai Giovani; Livia Ottolenghi (Roma), con delega all’Educazione, Scuole, Talmudei torà, Progetti educativi e Memoria; David Jona Falco (Roma), con delega al Coordinamento Comunicazione e campagna Otto per mille; rav Giuseppe Momigliano (Genova), con delega alle Questioni cultuali, Casherut, Formazione rabbinica. La Presidente Di Segni ha inoltre indicato, a integrazione della Giunta, i Consiglieri Gloria Arbib (Roma), Roberto Jarach (Milano), Guido Coen (Roma), Gadi Schoenheit (Milano) e David Menasci (Bologna).