Luci accese, per Memoria e futuro

Luci accese nelle sinagoghe, negli uffici comunitari, nelle abitazioni private.
L’intera ebraica intera, nei grandi come nei piccoli centri, ha risposto all’invito dell’UCEI. Nel giorno in cui cadeva l’anniversario della Notte dei Cristalli, l’impegno è stato quello di portare una testimonianza non solo di Memoria ma anche di vita e vitalità ebraica.
Luci accese nelle antiche sinagoghe dell’epoca dei ghetti, da Venezia che di quella stagione è stata suo malgrado un simbolo ai gioielli dell’architettura sinagogale piemontese.
Luci accese nelle sinagoghe dell’emancipazione, da quella moresca di Firenze a quella di Modena in stile lombardesco.
Luci accese al Tempio Maggiore di Roma, fulcro della più antica Comunità della Diaspora.
Luci accese a Trani, nella sinagoga medievale Scolanova da poco tornata al culto ebraico.
Luci accese in tutte e 21 le Comunità e nelle sezioni che orbitano attorno ad esse.
Luci accese, ma anche momenti di studio di Torah.
È quella, ricordava l’UCEI nel suo invito, la luce più forte dell’ebraismo.

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