Essere tzaddiq

“E Giacobbe uscì da Beer Sheva e andò verso Charan” (Bereshit 28;10)
Rashì commenta questo versetto dicendo che, quando uno tzaddiq abbandona il luogo dove vive abitualmente, tutta la città e i suoi abitanti risentono della sua mancanza.
Essere tzaddiq vuol dire adoperarsi per il prossimo, mettendo addirittura a repentaglio la propria vita per chi ha bisogno di aiuto.
Quanti tzaddiqim ci sono nella nostra generazione?

Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna