Daniel Knoll a Pagine Ebraiche
“Il futuro della Francia è a rischio,
lottiamo tutti insieme contro l’odio”
La prima partita è stata vinta: l’assassino di sua madre è stato riconosciuto colpevole e condannato all’ergastolo. Resta adesso la sfida più complessa da affrontare: quella educativa.
Daniel Knoll, uno dei figli di Mireille, condivide con Pagine Ebraiche una lettera di cui è estensore assieme al fratello Allan. Si tratta di una richiesta d’incontro urgente, inviata al ministro dell’Istruzione Jean-Michel Blanquer, per perorare una causa d’interesse pubblico di cui è promotore: l’istituzione di una giornata nazionale che, nel nome di Mireille Knoll e di tutte le vittime francesi dell’estremismo islamico, aiuti a promuovere nelle scuole di tutto il Paese un’autentica cultura del rispetto e del rifiuto di ogni forma di odio.
“È una missione che intendo portare a fondo: ne va del futuro della Francia. Troppe volte in passato si è finto di non capire, abbracciando un’indifferenza che rischia di polverizzare le basi della nostra civiltà e democrazia. Agire nelle scuole è la nostra ultima speranza”, dice Daniel.
Il pensiero va a tante vite spezzate, non solo tra gli ebrei francesi: tra gli altri a quelle di padre Jacques Hamel e Samuel Paty. “Quello che io e mio fratello abbiamo vissuto non deve più provarlo nessuno”, incalza Daniel. “Le giornate appena trascorse – riannoda il filo – sono state ad altissima intensità emotiva: prima l’attesa per il verdetto, poi i numerosi inviti a parlarne su giornali, televisioni, radio. Lo ammetto: sono un po’ provato”.
Tra tante interviste, ci teneva a parlare anche con l’Italia. “Sono grato a Pagine Ebraiche per l’attenzione e il sostegno che mi stanno arrivando anche dal vostro Paese”, sottolinea Daniel. “È un sentimento vivo che ci aiuta ad andare avanti”.
Una solidarietà che Knoll sta toccando con mano da giorni. “Appena poche ore fa ho incontrato William Attal, il fratello di Sarah Halimi. Eravamo entrambi ospiti in radio. È stato un momento toccante. Abbiamo rinnovato il nostro comune impegno per verità e giustizia. Che nel suo caso, purtroppo, sono ancora latenti”. A proposito di famiglie Daniel si sofferma su un altro incontro, avvenuto alle soglie del verdetto. “Eravamo in tribunale, con la mente ormai proiettata alla sentenza. La sorella dell’assassino si avvicina: vuole chiedermi scusa. Un gesto inatteso ma che ho molto apprezzato. Ho una speranza: che almeno lei si tenga lontana da un estremismo che, superata ogni soglia di allarme, rischia di distruggere la Francia”.
(Nell’immagine: Daniel Knoll con, alla sua sinistra, William Attal)
(14 novembre 2021)