Oltremare – Tende

In Israele ci sono due momenti che portano a costruire strutture temporanee in giardino o in cortile, o se necessario nel parcheggio del condominio, previo consenso dei condomini. Il primo è la festa di Sukkot, in occasione della quale notoriamente si costruiscono capanne fatte di tre muri spesso di stoffa e un tetto di frasche, per poter vedere il cielo e lasciare che la pioggia piova dentro, quelle rare volte che piove già in una stagione qui ancora quasi estiva. Mi è sempre piaciuto molto quel sentirsi esposti, ma anche protetti, e il fatto che alla fine la Sukkah la si usa soprattutto per mangiare, quindi ci si dimentica quasi subito che in fondo è una casa da “Via dei matti numero zero”, senza tetto e senza molte altre cose utili.
L’altra occasione in cui si esce dalle mura di casa ma si resta nelle immediate vicinanze è invece molto meno festosa ed è solo una soluzione pratica per un problema logistico: quando c’è un lutto e secondo la tradizione la famiglia attraversa la shivà, cioè i sette giorni di lutto stretto, stando in casa e ricevendo visite, spesso invece di occupare il salotto di casa si mette su una tensostruttura, cosa che permette alla famiglia di ospitare più visitatori ma di non avere il salotto sotto assedio per sette giorni.
Non ho indagato i risvolti halakhici della questione, ma mentre scrivo mi viene il dubbio che tecnicamente l’idea della shivà abbia proprio a che fare con l’avere la casa piena di persone in un momento altrimenti pieno di vuoti, ma si sa che una delle meraviglie d’Israele è proprio che gli usi religiosi vengono spesso interpretati in modi nuovi e inattesi. Per dire, a Pesach ci si mette scarponi e zaino in spalla e si va a percorrere lo “shvil Israel”, il sentiero che permette di vedere tutto il paese da nord a sud – e questa non è proprio una delle cose richieste nella Haggadah insieme al mangiar erbe amare ma in qualche modo ha perfettamente senso. Resta il fatto che quando si sta seduti nella Sukkah si vede il cielo, e quando invece si sta seduti nella tenda allestita da una famiglia in lutto, ugualmente piena di biscottini e torte e piatti di frutta, e bibite, no. Sarà un caso.

Daniela Fubini

(15 novembre 2021)