Morire al confine
Le autorità bielorusse hanno avviato lo sgombero del campo per migranti fatto costruire al confine con la Polonia. Una notizia drammatica si impone però all’attenzione: tra le vittime del gelo e dell’indifferenza c’è anche un bambino siriano di appena un anno. “Il padre – racconta Repubblica – perdeva sangue da un braccio ferito. La madre aveva tamponato con un berretto di lana lo squarcio di una coltellata a una gamba. Il terrore di essere ributtati verso Minsk li paralizzava, inducendoli a non chiedere aiuto”. Finora si è saputo di undici decessi. Ma, riporta il Corriere, “potrebbero essere molti di più i corpi senza vita nascosti nella foresta”. Lo strazio di un bambino di un anno morto di freddo. Neanche questo, spiega La Stampa, “ci ha risparmiato lo scontro al confine tra Polonia e Bielorussia sulla pelle dei migranti”.
Lotta al Covid: uno dei temi che ricorre è l’opportunità in valutazione da parte dell’Ema di vaccinare bambini tra i 5 e gli 11 anni. “Il trial non ha la potenza statistica per ricapitolare possibili effetti collaterali. La cosa buona è che Israele ha cominciato e quindi tra poco avranno vaccinato tre-quattrocentomila bambini. Useremo i loro dati”, afferma il microbiologo Andrea Crisanti in una intervista con il Fatto Quotidiano.
Scandalo in Israele: il domestico del ministro della Difesa Benny Gantz è stato arrestato con l’accusa di essere una spia al servizio dell’Iran. L’uomo avrebbe preso contatto con un gruppo hacker vicino a Teheran proponendosi di installare un virus nel suo personal computer. Al suo attivo già diversi precedenti penali. “Sembra un racconto di spionaggio alla John Le Carrè, invece è tutto vero”, scrive tra gli altri il Giornale.
“Ogni pretesto è buono per andare contro Israele”. Così il Foglio sul boicottaggio intrapreso dai governi di Malesia e Sudafrica contro la finale di Miss Universo in programma a Tel Aviv.
Ai domiciliari il capo ultrà della Lazio, tra gli animatori delle violenze dello scorso maggio a Ponte Milvio. Coinvolte, ricorda il Messaggero, all’incirca 600 persone “armate di bastoni, bottiglie di vetro, petardi, fumogeni, bombe carta” che avevano dato vita a un corteo infarcito di slogan e riferimenti neofascisti.
Il Consiglio comunale di Pisa ha respinto una mozione promossa dall’opposizione di centrosinistra per rimuovere dalla toponomastica cittadina il nome dell’ex rettore Giovanni D’Achiardi che fu promotore dei provvedimenti di espulsione dopo la promulgazione delle leggi razziste. I quotidiani locali segnalano una spaccatura nella maggioranza, con Forza Italia che ha aderito all’istanza dell’opposizione.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(19 novembre 2021)