Sarah Halimi, un Sefer Torah per la vita

Ohel Sarah, il centro comunitario nato in Israele nel nome di Sarah Halimi, ha una grande sfida nel suo orizzonte. Quella, come ha raccontato il figlio Yonathan a Pagine Ebraiche, di “promuovere i valori ebraici tanto cari a mia madre: un luogo in cui incontrarsi, confrontarsi, crescere anche ebraicamente”.
Per questa struttura di recente istituzione, nata anche per favorire la piena integrazione degli ebrei di Francia appena emigrati, oggi è stata una giornata di festa. Gioia e commozione hanno infatti caratterizzato l’ingresso nel centro di un Sefer Torah dedicato alla donna parigina il cui atroce delitto a sfondo antisemita, compiuto nel 2017 dal suo vicino di casa islamico, resta ad oggi impunito.
La famiglia Halimi chiede da tempo giustizia. Ma la giustizia, come è noto, non è arrivata. Unica consolazione: la mobilitazione internazionale che ha preso le mosse dalla scandalosa sentenza dello scorso aprile che non prevede, per il suo assassino, l’ipotesi del carcere. Yonathan l’ha ribadito più volte in questi mesi, anche attraverso Pagine Ebraiche: “Ogni parola, ogni attestazione di solidarietà, è per noi un conforto”.
La battaglia per verità e giustizia prosegue incessante. Senza però dimenticare l’impegno a fare memoria di Sarah Halimi con iniziative, come quella di Ohel Sarah, che hanno l’obiettivo di ricordarla attraverso i principi e gli orizzonti che più le furono cari. “Più di 40 anni fa, mia madre ha costruito un asilo nido in cui ha accolto centinaia di bambini parigini. Educazione, trasmissione e unione erano i valori che la guidavano”, la testimonianza del figlio.
L’acquisto del Sefer Torah è parte di un percorso che ha visto molteplici istituzioni schierarsi al fianco della famiglia Halimi, anche attraverso una raccolta fondi dedicata cui l’UCEI ha aderito e contribuito in modo significativo.

(Nell’immagine: festeggiamenti per le strade di Haifa per l’ingresso del Sefer Torah dedicato a Sarah Halimi)