Il convegno al via in Sapienza
Medicina e Shoah, una nuova prospettiva
Progetti di ricerca nazionali e internazionali, attività di formazione e divulgazione, organizzazione di conferenze, mostre e congressi, la creazione di una rete di riferimento sugli studi in materia di teorie mediche razziste e loro applicazione nella Shoah. Sono alcune delle molteplici diramazioni assunte dall’accordo quadro sulla Memoria siglato a fine ottobre tra Università Sapienza, UCEI, Comunità ebraica di Roma, Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, Fondazione Museo della Shoah di Roma e Fondazione CDEC. Un accordo che guarda lontano e che, come ricordava la rettrice Antonella Polimeni al momento della firma, si prefigge di essere la base di un percorso che riconosce alla storia fondata sui fatti “un’assoluta rilevanza formativa quale elemento culturale necessario per catalizzare i processi di costruzione sociale della Memoria”.
Tra i primi frutti del protocollo il convegno in due giornate “Holocaust, medicine and legacy. A multidisciplinary perspective for new historical ethical and bioethical issues” al via quest’oggi presso il Dipartimento di Scienze odontostomatologiche e maxillo-facciali dell’ateneo. Ad avviare la conferenza gli interventi della professoressa Livia Ottolenghi in qualità di membro del comitato organizzatore, della rettrice Polimeni e dell’ex rettore Eugenio Gaudio. Un centinaio gli studenti presenti in aula, 800 invece collegati a distanza. A portare un saluto in apertura dei lavori anche la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello e, attraverso un messaggio, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. Tre le sessioni in cui sono suddivisi i lavori, con relatori sia italiani che stranieri: “Medicina e Shoah: Storia e Memoria”; “Le politiche razziali: eugenica, olocausto e Shoah”; “Storia, Memoria e didattica”. Presenti anche le Testimoni della Shoah Andra e Tatiana Bucci che insieme al loro cugino Mario De Simone, fratello del piccolo Sergio barbaramente ucciso dai nazisti ad appena sette anni di vita, parleranno di sperimentazioni mediche e del Kinderblock di Auschwitz.
Tra i molti approfondimenti in programma, un intervento su “La svolta razzista del fascismo; politica, scienza e società” da parte del professor Mario Toscano. Claudio Procaccia svilupperà invece il tema “Gli ebrei e il ‘morbo K: l’opera di salvataggio nel Fatebenefratelli”, mentre Gadi Luzzatto Voghera si soffermerà su “Antisemitismo, pregiudizio e Covid 19 tra medicina e società” e Amedeo Osti Guerrazzi su“Insegnare la Shoah: le attività della Fondazione Museo della Shoah”.
Il convegno è stato organizzato da un comitato di cui fanno parte i docenti Gilberto Corbellini, Umberto Gentiloni Silveri, Livia Ottolenghi e Silvia Marinozzi. Nel comitato scientifico, al loro fianco, anche Paul Weindling, Volker Roelcke, Antonio Pizzuti, Mario Toscano, Serena Di Nepi, Daniela Messineo e Fabio Gaj.