“Viaggio della Memoria,
un’esperienza che trasforma”

“All’inizio i ragazzi sono un po’ tutti uguali: timidi, introversi. È al ritorno che le cose cambiano. Quella del Viaggio, se preparata in un certo modo, è un’esperienza che lascia il segno”. Così Davide Romanin Jacur nel presentare KZ Lager, il suo ultimo libro pubblicato dall’editore Ronzani e dedicato agli oltre 50 Viaggi della Memoria svolti in 23 campi di concentramento e sterminio. Aula magna del liceo classico Montale di Roma gremita per riflettere sui temi portanti di un lavoro che si rivolge anche e soprattutto alle nuove generazioni, mettendo al centro gli stimoli suscitati da questa specifica esperienza formativa oggi sospesa a causa della pandemia ma ormai incardinata nel sistema di trasmissione del ricordo vigile e consapevole.
“Il primo Viaggio cui ho partecipato – la testimonianza dell’autore, a lungo presidente della Comunità ebraica di Padova e attuale assessore al Bilancio UCEI – sembrava piuttosto una gita. Serviva pertanto un cambio di rotta. Tra le cose che ho cercato di imporre un utilizzo totale del tempo a disposizione, con un pieno coinvolgimento degli studenti. Al Viaggio si deve venire non perché un genitore copre le spese o perché qualcuno ce lo impone ma perché se ne è convinti. Chi partecipa firma, con noi, una sorta di contratto”.
Insieme a Romanin Jacur, sul palco e in collegamento, Maria Vittoria Barbarulo, Silvia Godelli, Andrea Bienati e Ugo Caffaz. In apertura di incontro i saluti di Sira Fatucci, responsabile UCEI per Memoria e antisemitismo.
La presentazione è stata moderata da Manuele Gianfrancesco.

È possibile rivedere l’evento sul canale social e sulla webtv UCEI

(23 novembre 2021)