“Contro i deliri sulla Shoah dei no vax, serve un impegno di tutta la società”
“Di fronte a queste continue offese alla Memoria deve essere l’intera società civile a sollevarsi e agire. Dalle istituzioni alle forze politiche, fino ai semplici cittadini. Serve una mobilitazione di tutti e non lasciare l’onere di rispondere alle comunità ebraiche”. A ribadirlo è il presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni dopo l’ennesimo caso di accostamento impossibile tra Shoah e misure sui contagi fatta dal mondo no vax. Questa volta a esprimere le sue deliranti tesi è stato uno dei leader del movimento torinese anti-vaccini. La Digos si è mossa, indagando su questo personaggio, ma il problema, sottolinea Disegni, è più ampio. “Il nostro impegno deve essere rivolto soprattutto all’educazione. Fare in modo che queste tesi deliranti non trovino spazio nelle coscienze delle persone. Dare a tutti gli strumenti culturali per contrastarle”, evidenzia Disegni, che cita come esempio positivo l’introduzione delle nuove linee guida per la lotta all’antisemitismo adottate dal ministero dell’Istruzione. “La miglior risposta, oltre agli strumenti educativi e culturali, è quella della senatrice Liliana Segre che ha scelto il silenzio e ha preferito non rispondere alle provocazioni personali che ha ricevuto. – la riflessione di Disegni in un’intervista sul caso – La società civile deve porsi il problema di come fare in modo che certe tesi deliranti non trovino spazio nelle coscienze delle persone. I valori sono contenuti nella nostra costituzione e la nostra costituzione tutela, tra l’altro la salute pubblica del Paese”.