Sogni

Senza ombra di dubbio questa è la parashà che contiene il più alto numero di sogni. Anche se molti tra i profeti e maestri di Israele sostengono che il sogno racconti cose vane -“va chalomot shav jedabberu” (Zaccaria 10;2) – non per tutti è così.
Per Josef sono stati la premonizione del suo futuro e l’opportunità di fare “carriera” a corte del faraone.
I chakhamim sostegno che non ha importanza cosa si sogna, bensì è importante sognare.
Colui che sogna è fortunato perché dall’alto qualcuno si sta prendendo cura di lui. Viceversa, chi non sogna non viene nemmeno considerato.
Ogni sogno per i maestri della Qabalà contiene dei simboli che vanno interpretati e ne sono l’elemento sostanziale; tanto che per un sogno che ci desta turbati è previsto un digiuno “ta’anit chalom – digiuno per un sogno”, che in casi eccezionali può essere fatto anche di Shabbat.
Tutto questo però non deve condizionare la nostra vita, che dobbiamo vivere nel migliore dei modi, osservando le mitzvòt, preoccupandoci del prossimo e, soprattutto, aiutandolo nel momento del bisogno.

Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna