“L’antisemitismo più estremo
è quello contro Israele”

“Nella cultura occidentale odierna l’antisemitismo più estremo, ovvero il desiderio di veder sparire gli ebrei dal mondo, trova le sue ragioni in un castello di menzogne costruite intorno alla figura dell’ebreo come oppressore. È il modo postmoderno di giustificare l’odio più antico. È la nuova versione dell’antisemitismo”. Così Fiamma Nirenstein nel suo nuovo libro, Jewish Lives Matter (ed. Giuntina). Una deriva ma anche un sintomo, sottolinea la giornalista ed ex parlamentare che vive oggi tra Roma e Gerusalemme, “di una malattia cognitiva che rovescia il concetto di responsabilità e di colpa fino a definire razzista anche chi è dichiaratamente e politicamente antirazzista solo perché è bianco o, nel caso degli ebrei, israeliano”.
Uno dei temi al centro dell’odierna presentazione del libro, svoltasi nella cornice del Centro Congressi Cavour della Capitale. Insieme all’autrice, tra gli altri, Paolo Liguori, Luca Ricolfi, Piero Sansonetti, Giulio Terzi di Sant’Agata, Nicoletta Tiliacos e Maurizio Turco. A portare un saluto anche il presidente dell’Unione Associazioni Italia Israele Carlo Benigni, la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello e l’ambasciatore d’Israele Dror Eydar.