La cerimonia di accensione a Roma
“Chanukkah, luce di vita e valori”

Torna ad accendersi, in molte piazze italiane, la luce di Chanukkah.
Per il 34esimo anno consecutivo a Roma uno degli scenari più significativi è Piazza Barberini, dove da qualche ora è collocata la grande Chanukkiah sempre illuminata dal 1987 ad oggi su iniziativa del movimento Chabad Lubavitch e in particolare della famiglia Hazan. Ad intervenire all’accensione del primo lume, tra gli altri, il sindaco Roberto Gualtieri, la presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. Il primo cittadino ha esordito lodando l’impegno ultradecennale della famiglia Hazan e il grande ruolo anche sociale e culturale svolto, in oltre due millenni di presenza, dagli ebrei romani. “La Comunità ebraica è forse la più romana tra le componenti della città. Al tempo è stesso dotata di una proiezione internazionale che arricchisce tutti noi”, la sua riflessione al riguardo. Il sindaco ha anche esaltato il significato di una festa che dimostra come “la difesa della propria identità sia compatibile con l’apertura e il dialogo”. Fu proprio in occasione degli eventi celebrati a Chanukkah, ha ricordato Dureghello, che i Maccabei scelsero di rivolgersi al Senato con una richiesto d’aiuto. L’inizio di una lunga storia di intrecci. “Da allora – il suo messaggio – Roma e Israele sono legate indissolubilmente”. Chanukkah, festa della luce e della consapevolezza. Come ha evidenziato il rav Di Segni, “siamo qui per ricordarci chi siamo, per difendere i nostri valori contro chiunque li voglia cancellare”.