Otto giorni, otto lumi / 3
Procedere e non riposare
Il verso del Salmo (84:8) “Essi procedono di forza in forza e compariranno alfine davanti a Dio in Sion” nel Talmud (Mo‘ed Katan 29b) viene spiegato essere riferibile a “chi studia Torà, che non ha riposo sia in questo mondo sia in quello a venire”.
“Se sarete impegnati nello studio della Torà”, così Rabbi Shelomo Ytzchaqì (1040-1105) interpreta nel suo commento l’invito divino “se procederete seguendo i miei statuti (Levitico 26:3)”. Cioè: per mezzo dello studio si cresce di momento in momento. Ecco perché nell’accensione dei lumi di Chanukkà si deve procedere per “crescita” e non per “diminuzione”. Perché rimanere fermi, “riposare” nello studio, vuol dire regredire e di questi tempi ne abbiamo ampia testimonianza.
Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
(30 novembre 2021)