Claudia Sacerdote (1936-2021)

“Nell’atrio della scuola una statua in bronzo della scultrice ebrea Claudia Sacerdote ricorda Anna Frank, la ragazza ebrea autrice del famoso diario, alla quale la scuola è stata intitolata il 30 gennaio 1986”: è il sito della Scuola Media Anna Frank in piazza Perotti a Mondovì a raccontarcelo.
Scorrendo gli archivi de La Stampa leggiamo che nel maggio 1993 la stessa artista creò un Monumento al Deportato, inaugurato nell’area di un centro commerciale a Cuneo, e da pochi mesi spostato nell’anfiteatro di via Fenoglio, nel quartiere San Paolo, per ricordare i 641 deportati (ebrei, civili, partigiani, politici) dalla provincia di Cuneo nei lager nazisti. Scriveva il quotidiano a proposito dell’artista: “Ebrea, bambina di due o tre anni durante la guerra, aveva dovuto separarsi dai genitori costretti a fuggire da Torre Pellice per evitare la cattura da parte dei nazisti. Salvata e nascosta da un pastore della Chiesa valdese, successivamente era stata consegnata ai genitori, rifugiati nel Canavese. Tre suoi parenti stretti sono morti nei lager tedeschi”. In quell’occasione la Sacerdote dichiarò: “Mi è stato facile accogliere l’invito: è un lavoro che ha assorbito ogni mia energia fisica e morale. Considero questa mia fatica un modesto e dovuto omaggio al sacrificio di tante persone nate libere e giuste, morte innocenti”.
Claudia Sacerdote, nata a Torino nel 1936, il 21 ottobre scorso si è spenta a Torino, ove ha vissuto tutta la vita e dove hanno vissuto i suoi genitori Bruno Sacerdote e Alice Muggia: una tipica famiglia ebraica piemontese, integrata nella vita della propria città e della Comunità di Torino. Dopo essersi diplomata in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ha intrapreso l’attività artistica come scultrice e pittrice. Ha studiato con lo scultore Roberto Terracini e durante tutta la vita ha prodotto, con mano delicata e raffinata, un numero notevole di sculture in bronzo e in terracotta, in cui è riconoscibile la matrice del proprio Maestro, per lo più ritratti di familiari, giovani, ballerine, bambini.
La Sacerdote allestì mostre personali e partecipò a diverse collettive della Promotrice delle Belle Arti di Torino, sempre con rigore stilistico e con una riservatezza che l’ha caratterizzata tutta la vita. In molti la conoscevano come artista sensibile e come persona estremamente schiva, racchiusa nel suo mondo, fatto delle sue creazioni, di statue, ritratti al carboncino e studi musicali.

(2 dicembre 2021)