L’Associazione Medica Ebraica:
“Vaccinarsi, una scelta fondamentale”
Proseguono, nel mondo ebraico, gli appelli a vaccinarsi come atto di responsabilità verso se stessi e verso il prossimo. L’Associazione Medica Ebraica, in un intervento firmato da Rosanna Supino e Benny Assael a nome di tutto il Consiglio direttivo, ricorda che “tutte le sperimentazioni scientifiche, ivi comprese quelle riguardanti i vaccini contro il Sars-Covid-19, sono pubbliche, preventivamente approvate da decine di comitati etici indipendenti pubblici e privati; i protocolli sono pubblicati al momento della sottomissione alle autorità regolatorie; i dati degli studi sono valutati in tempo reale da commissioni indipendenti che possono interromperle in qualsiasi momento se compaiono eventi ritenuti rischiosi; i consensi informati devono essere approvati dalle autorità regolatorie e dai comitati etici di tutte le istituzioni che partecipano alla sperimentazione; ogni soggetto è libero di uscire dallo studio ad ogni momento”. Si aggiunge poi nel merito: “I risultati delle sperimentazioni sono pubblici, sottoposti alla comunità scientifica e a enti pubblici regolatori in ogni paese in cui il vaccino dovrà essere utilizzato”.
Il direttivo dell’Ame specifica quindi che “i dati epidemiologici riguardanti la malattia da Sars-Cov19 sono pubblici e dimostrano in maniera inequivocabile la protezione indotta dalla vaccinazione, riducendo il numero di casi di infezione e proteggendo fortemente dalla malattia grave o dalla probabilità di decesso”. La riprova, viene evidenziato, “è che l’epidemia miete vittime perlopiù nelle aree a scarsa copertura vaccinale”.
Ad accompagnare la vaccinazione, di cui si sottolinea la fondamentale importanza, i “classici provvedimenti di contenimento delle infezioni come il tracciamento, gli screening, i controlli sanitari, le eventuali misure di isolamento”.
Supino e Assael rilanciano un chiaro messaggio: “La vaccinazione è oggi il principale strumento per evitare contagi, ricoveri, paralisi del sistema sanitario che finiscono per colpire anche i portatori di altre malattie o chiunque abbia bisogno di cure per altre affezioni e per prevenire una paralisi socio-economica”.
(2 dicembre 2021)