L’iniziativa presentata a Camaldoli
L’ebraismo spiegato ai più giovani,
16 schede contro il pregiudizio

“La conoscenza è decisiva per combattere quei pregiudizi che hanno condizionato e, purtroppo, continuano a condizionare la storia di oggi con atti di antisemitismo e di odio contro gli ebrei. Da qui la volontà di investire perché i processi di mutua comprensione possano sempre più svilupparsi nel territorio nazionale”. Così Stefano Russo, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, nel parlare di un’iniziativa particolarmente significativa assunta dai vertici del mondo cattolico su impulso e stimolo dell’UCEI: l’elaborazione di 16 schede per l’aggiornamento dei testi in uso nelle scuole in funzione di una più corretta e approfondita consapevolezza di cosa sia l’ebraismo.
“Un progetto che parte da lontano” sottolinea al riguardo Livia Ottolenghi, assessore alle Politiche educative UCEI, chiamata a tracciare le vaste potenzialità di questo progetto nell’ambito della 41esima edizione dei Colloqui ebraico-cristiani in svolgimento a Camaldoli con al centro, tra gli altri, il seguente assunto: “L’antisemitismo, l’insegnamento del disprezzo, la circolazione di posizioni, a volte anche inconsapevoli, che diffondono un rapporto distorto tra ebraismo e cristianesimo, sono ancora presenti”.
Le criticità non mancano a partire dai libri generalmente adottati negli istituti sia pubblici che privati. Storia e geografia due tra le materie in cui più si annidano i problemi. “Molto spesso – spiega infatti Ottolenghi – si parla di ebraismo una prima volta al tempo delle antiche civiltà scomparse da millenni. Gli ebrei ricompaiono poi solo nel ventesimo secolo, quando si trattano eventi come la seconda guerra mondiale e la Shoah. Niente ci è dato sapere su quello che succede tra questi due estremi”. Un vulnus culturale tangibile anche quando si tratta di tracciare alcuni confini geografici al tempo presente, come nel caso dello Stato di Israele. Strumentalità e distorsioni, anche in questo caso, sono all’ordine del giorno.
Le istituzioni dell’ebraismo italiano si sono fatte promotrici di un’istanza forte, aprendo un confronto con la CEI e con una serie di realtà del mondo cattolico che si occupano di scuola e trasmissione di valori. “La disponibilità è stata totale: un segno d’attenzione importante” riconosce Ottolenghi, ripercorrendo alcune iniziative congiunte che hanno permesso di far maturare, col tempo, questo progetto. Tra gli altri, nel 2019, un seminario per insegnati e formatori organizzato con l’obiettivo di trasmettere “una corretta conoscenza degli elementi fondamentali dell’ebraismo e del cristianesimo”.
Le sedici schede per la scuole sono il frutto del lavoro di una commissione paritetica che, da parte ebraica, ha visto il coinvolgimento della stessa Ottolenghi, del rav Roberto Della Rocca, di Marco Cassuto Morselli e Sonia Brunetti (per la parte cattolica sono intervenuti don Giuliano Savina, don Daniele Saottini, don Angelo Garofalo e Natascia Danieli). Le prime otto sono dedicate alle feste. Mentre le restanti “a tutti quei ‘concetti base’ che, mal interpretati, hanno spesso alimentato uno stigma”. Tra gli altri l’assessore UCEI fa l’esempio della locuzione “popolo eletto”.
Dedicate all’istruzione liceale “dove maggiore è la complessità dei testi”, le schede si rivolgono sia ad editori che autori. Ottolenghi si mostra fiduciosa sulla loro applicazione: “Ogni anno escono quattro, cinque nuovi testi. E periodicamente testi già usciti sono sottoposti a una revisione. Ci sono tante possibilità, quindi, per lasciare un segno. Farlo insieme ci dà ancora più forza”.
Uno spirito propositivo che caratterizza anche questa edizione dei Colloqui di Camaldoli, che si stanno svolgendo nel 60esimo anniversario dall’incontro tra lo storico francese Jules Isaac e papa Giovanni XXIII che determinò, anche nelle relazioni tra ebrei e cristiani, una svolta. Un incontro, è stato ricordato, “alle soglie del Concilio Vaticano II che portò alla promulgazione di Nostra Aetate e costituì, per la Chiesa cattolica ma non solo, l’inizio di un nuovo cammino per il Dialogo”.