Casale, una luce da condividere

“Vorrei che dicessimo insieme la parola ‘luce’, non è una preghiera, ma una esortazione”. È tardo pomeriggio e si sta concludendo l’ultimo giorno della festa di Chanukkah, quando Elio Carmi, presidente della Comunità ebraica di Casale Monferrato fa questa richiesta al pubblico che si è radunato nel complesso di vicolo Salomone Olper. A partecipare, persone arrivate da Israele, dalle altre Comunità ebraiche italiane e naturalmente da Casale. Autorità, amici, sostenitori, curiosi e turisti.
Chanukkah è in momento dell’anno che rende forse meglio di tutti il lavoro compiuto dalla Comunità ebraica di Casale Monferrato sul territorio e la sua capacità di essere polo di aggregazione, culturale ma non solo. “Vogliamo che questa festa sia per ricordarci più delle similitudini che delle differenze”, sottolinea Daria Carmi nel presentare l’aspetto artistico della Chanukkah.
L’emozione si condensa in poco più di un’ora: alle 16.30 in Sinagoga sono le principali autorità civili ad accendere le chuanukkiot (le lampade a otto bracci simbolo della festa). Comincia l’assessore regionale Fabrizio Ricca. La sua presenza qui ha un significato speciale: annuncia i risultati della prima fase di “Ogni giorno è il giorno della memoria”, progetto didattico lanciato dalla Comunità di Casale proprio nel gennaio scorso. La metafora della luce aiuta a descrivere il coinvolgimento di 2500 ragazzi destinati a diventare “ambasciatori della memoria”. “Un progetto nato per combattere il buio che è ancora nella testa di tante persone, basta ripensare ai recenti avvenimenti di Novara. Dare ai giovani la consapevolezza di quello che è successo nel passato significa dargli gli strumenti per combattere in prima persona l’antisemitismo. Per la fine del nostro mandato nel 2024 vogliamo che il progetto coinvolga 10.000 ragazzi all’anno”. Anche Dario Peirone, presidente dell’Associazione Italia – Israele di Torino, ricorda l’iniziativa. “L’idea è nata con con l’assessore Ricca e con Claudia De Benedetti dopo una visita del Maccabi World Union a Torino per far risaltare il valore universale della lotta all’antisemitismo. Siamo molto contenti di questo risultato”. Sul tema della luce riflette anche il sindaco di Casale Federico Riboldi, chiamato anche lui in Sinagoga ad accendere i lumi della festa. “È una cerimonia che è una grande ricchezza, anche perché condivisa con tutti i rappresentanti delle confessioni religiose che operano nella nostra città. È una festa universale, che quest’anno può diventare ancora di più il simbolo della sconfitta delle tenebre e della rinascita. Rappresentare i cittadini di Casale all’interno del tempio e della sinagoga è un importante segnale di fratellanza e vicinanza”.
Le fiammelle hanno appena cominciato a brillare nella sala di preghiera che subito si diffonde una musica insolita. È il primo accenno al momento artistico che a Casale accompagna questa festa fin dagli anni 90. Il suono è quello di cinque trombe, quattro registrate e una suonata dal vivo da Paolo Paravagna, un Kyrie di Mozart è stato scomposto e serializzato fino a trasformarlo in frammenti sonori che fluttuano tra gli ori della Sinagoga. L’autore è Mirco Marchelli, il protagonista di questa giornata. Mentre la musica si diffonde in Sala Carmi è possibili visitare la sua mostra “Riguardo ad un frastuono rimbombante” ed ammirare la sua chanukkia d’artista, destinata ad entrare nel Museo dei Lumi. Sarà la 251ma di questa straordinaria collezione perché, come spiega Daria Carmi, young curator del Museo dei Lumi, arrivati alla straordinaria cifra di 250 opere si è scelto di accogliere un’opera all’anno, inquadrando la nuova lampada all’interno di una mostra monografica dell’artista scelto. Daria Carmi parla circondata dai grandi pannelli di Marchelli realizzati in materiali riciclati: legno stoffa, specchi, ceramiche dove prevale il bianco. “Il bianco è la possibilità di accogliere il colore. – spiega – Mirco Marchelli nasce come musicista: è una sua attitudine pensare a una sequenza di suoni e di pause, ugualmente la sua composizione nasce da un supporto che si fa accogliente e che incorpora elementi della quotidianità, dove il bianco ci aiuta a leggere un ritmo e il colore a sentire questo ritmo”. Allo stesso modo la chanukkia di Marchelli esposta nella sala vicina è sia un tempio che un teatro vuoto, dove possiamo entrare ed osservare la luce riempiendolo delle nostre emozioni.
Roberto Vitale intona le Berachot, le benedizioni per questa festa, accendendo la grande lampada del Cortile delle Api e comincia la parte più toccante di questo pomeriggio: il momento di condivisione nel nome della luce, come sottolinea Elio Carmi ricordando il miracolo da cui ebbe origine la festa di Chanukkah. Attorno a lui si stringono gli invitati a questa cerimonia collettiva, il Comune di Casale è rappresentato da Giovanni Filiberti, l’arma dei Carabinieri dal Maresciallo Capo Anna Ciccotti, la Guardia di Finanza dal Maresciallo Katia Gaglio, il comune di Moncalvo dall’assessore Barbara Marzano, la Diocesi di Casale da don Gianpaolo Cassano, le Comunità Islamiche da Mulayka Enriello, responsabile istruzione del Coreis e da Abdal Tawwab Colucci, responsabile Coreis Piemonte, la Chiesa Evangelica del Piemonte da Marco Cavallero, la chiesa ortodossa dal Pope Mario Sutic, la Chiesa Evangelica metodista dal pastore Gregorio Plescan, la comunità buddista da Shoryo Tabarrini. Ognuno di loro, insieme a centinaia di presenti, scandisce la parola luce e sembra davvero che qualcosa rischiari i cuori. Poi adulti e bambini passano alle decine di chanukkiot sparse per la Comunità. Siamo all’ultimo giorno, tutti gli otto lumi sono accesi e il bagliore di questa festa illumina tutto il cortile e forse anche un po’ il mondo.
a.a.