Liliana Segre a Pagine Ebraiche “Sarò felice di incontrare Zaki”
“Se ha espresso questo desiderio e io sarò in forze, sarò molto felice di incontrarlo. La sua liberazione è una notizia stupenda”. Parlando a Pagine Ebraiche, la senatrice a vita Liliana Segre risponde con affetto alla richiesta di Patrick Zaki di poterla incontrare in futuro. “La sua vicenda mi ha molto impressionato. Ventidue mesi di prigione in Egitto e quei continui rinvii delle sue udienze. La paura dettata dall’incertezza del proprio destino. Mi ha fatto ripensare alla mia esperienza. Certo ci sono molte differenze e non si possono fare paragoni, – spiega Segre, sopravvissuta ad Auschwitz – ma io so cosa vuol dire quello che ha raccontato Zaki: la paura per una porta che si apre, quando non sai se dietro ti aspetta la libertà o la mano degli aguzzini”.
Quando si è votata in parlamento la mozione per chiedere al governo di conferire al giovane egiziano, studente dell’Università di Bologna, la cittadinanza italiana, Segre aveva convintamente dato il suo appoggio. “Sarò sempre presente almeno spiritualmente quando si parla di libertà”, aveva detto allora. E oggi ribadisce il significato simbolico di far diventare Zaki italiano. “Per me siamo tutti cittadini del mondo, però certo conferirgli la cittadinanza avrebbe ancora un valore”.
Segre si era definita nonna ideale del giovane e aveva ribadito l’importanza di battersi per lui. “La sua detenzione senza processo – aveva ricordato a Pagine Ebraiche – è una violazione clamorosa dei diritti umani e civili”.
Oggi Zaki è libero, ma tanti sono gli interrogativi aperti sul suo futuro. Il primo febbraio dovrà tornare in aula per rispondere all’accusa di diffusione di notizie false e dannose per lo Stato. Rischia cinque anni di detenzione. E c’è un’altra accusa in sospeso, di associazione terroristica. La speranza è che la seconda accusa cada, raccontano i quotidiani italiani, e che per la prima venga comminata una pena pari o inferiore ai 22 mesi già scontati nel carcere di Tora, a sud del Cairo. Lui intanto ringrazia l’Italia e tutti coloro che si sono impegnati per la sua scarcerazione. Tra cui, la senatrice Segre. “Mi ha riempito d’orgoglio sapere che una persona del suo livello e della sua statura morale si sia interessata a me. – le sue parole al Corriere della Sera – Voglio conoscerla. Assolutamente. Spero che ciò avvenga quanto prima”.
Daniel Reichel