Patrick Zaki libero
La foto dell’abbraccio tra Patrick Zaki e la sua famiglia apre le prime pagine di oggi. Il giovane egiziano, studente all’Università di Bologna, è stato scarcerato dopo 22 mesi di detenzione. “Grazie. Grazie ai tutti gli italiani, ai partiti politici che hanno preso a cuore il mio caso. E prima di tutto, Bologna: grazie. Bologna è la mia città, la mia università, la mia alma mater. Tornerò il prima possibile, perché lì c’è la mia gente”, le parole di Zaki, intervistato da Repubblica e dal Corriere. Tra le tante domande e il racconto della durezza della detenzione, anche una legata a Liliana Segre. La senatrice a vita aveva votato in parlamento a favore della richiesta di concedergli la cittadinanza italiana, dicendo in Aula di essere idealmente come sua nonna. “Mi ha riempito di orgoglio sapere che una persona del suo livello e della sua statura morale si sia interessata a me. – afferma il giovane – Voglio conoscerla. Assolutamente. Spero che questo avvenga quanto prima”.
Dal punto di vista giudiziario, evidenzia Domani, la situazione di Zaki “resta molto complicata”. Il processo a suo carico riprenderà a febbraio e le accuse sono di “diffusione di notizie false e diffusione di terrore tra la popolazione”. Ma nel fascicolo a suo carico ci sono anche accuse per istigazione al terrorismo. L’impegno ora, dicono gli attivisti, è che sia assolto da tutte queste accuse.
La Germania di Olaf Scholz. “Sarà un nuovo inizio per il nostro paese, io farò di tutto per riuscirci”. Sono le parole del nuovo cancelliere tedesco e leader del Spd Olaf Scholz. Da ieri è iniziata, sottolinea il Corriere in prima pagina, la sua era, con il parlamento tedesco che gli ha affidato la guida della Germania. Nel suo governo tre donne in dicasteri chiave: Interni, Esteri e Difesa. A raccontare chi sono è sempre il Corriere, che evidenzia come la socialdemocratica Nancy Faeser, nuova ministra agli Interni, ha già chiarito la sua priorità: il contrasto all’estrema destra radicale che considera la minaccia più grave per la sicurezza della Germania.
Si conclude quindi dopo 16 anni l’era di Angela Merkel, salutata con un’ovazione. “Se uno lo affronta con gioia, assumersi la responsabilità del nostro Paese è uno dei compiti più belli”, le parole di Merkel al suo successore. Questi, come prima visita all’estero, si recherà venerdì a Parigi.
L’obiettivo di Hamas. L’attentato di ieri a Gerusalemme, compiuto da una quattordicenne palestinese che ha accoltellato una donna israeliana di 26 anni che stava accompagnando il figlio a scuola, rientra nel più ampio tentativo del gruppo terroristico di Hamas di alzare la tensione. Lo sottolinea Daniele Raineri oggi sul Foglio, analizzando diversi episodi recenti – tra attacchi compiuti e sventati – che dimostrano che Hamas “sta accelerando il ritmo delle operazioni ostili contro Israele”. Il gruppo terroristico “vuole aprire una fase di instabilità violenta”, sfruttarla per guadagnare consensi e mettere ancor più in crisi l’Autorità nazionale palestinese.
1982, l’attentato alla sinagoga e le responsabilità del governo. Secondo il Riformista sono emersi nuovi documenti che dimostrano la veridicità delle dichiarazioni dall’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che accusò l’Italia di aver permesso al terrorismo palestinese di colpire obiettivi ebraici sul territorio italiano, all’interno del cosiddetto lodo Moro. In particolare, scrive il giornalista David Romoli, Cossiga “alludeva era quello contro la sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982, nel quale fu ucciso Stefano Gaj Taché, di due anni, e furono ferite 37 persone”.
Telefoni casher. In Israele esistono piani tariffari dedicati che impediscono di chiamare di shabbat e nei giorni di festa. Ora, racconta Elena Loewenthal su La Stampa, un provvedimento governativo che liberalizza la telefonia mobile nel paese rischia di mettere in crisi questo sistema. “La riforma consentirà a tutti di cambiare operatore senza restrizioni. Questo farà sì che i numeri kasher non saranno né bloccati né tracciabili: nessuno, neanche i rabbini, potrà più avere la certezza che l’utente stia usando un telefono kasher – cioè senza accesso alla rete internet e a gran parte delle applicazioni di comunicazione”, scrive Loewenthal, spiegando che diverse voci del mondo haredi hanno chiesto al ministro di riferimento, Yoaz Hendel, di modificare il provvedimento.
Conti con il passato. “Non mi vergogno del passato fascista di mio nonno. Anche se aborro il fascismo, non è questa la vergogna di cui parlo nel mio ultimo libro, Stirpe e vergogna. Ciò che racconto è come i conti con il fascismo non siano mai stati fatti non solo a casa mia, ma anche in Italia. Ciò che spiego, è come i segreti di famiglia, con il passare del tempo, diventino cripte e avvelenino l’esistenza. Ciò che narro è come la vergogna che io, come tanti, ci portiamo dentro sin da bambini, svanisce nel momento stesso in cui si riesce ad avere accesso alla propria storia e alla propria memoria”. Lo scrive su Repubblica la filosofa Michela Marzano, raccontando la genesi del suo Stirpe e vergogna (Rizzoli). Marzano ne parla anche con La Stampa, rispondendo ad alcune polemiche.
Sport e solidarietà. Sul dorso romano del Corriere dello Sport si segnala l’iniziativa di Roma Cares, l’onlus della società di calcio, impegnata nella raccolta di coperte e abiti invernali per i senza dimora della città. Ad affiancare l’associazione, la Caritas di Roma, con il sostegno anche della Comunità ebraica della capitale.
Daniel Reichel