Israele e i dati sulla terza dose

Mentre l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, conferma l’invito a non esitare nella protezione dei bambini con la somministrazione del vaccino anti-Covid, da Israele arrivano i dati sulla terza dose. Grazie al richiamo, i decessi calano del 90%, gli anticorpi aumentano di 25 volte. A evidenziarlo, uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, richiamato oggi da diversi quotidiani tra cui Repubblica e Giornale. Rispetto alle scorte di dosi in Italia, il commissario Figliuolo ha annunciato l’arrivo nelle prossime settimane di 2 milioni di dosi di Pfizer e spiegato che “Con l’attuale disponibilità si potranno vaccinare potenzialmente 25 milioni di persone”.

1982, attentato alla sinagoga le responsabilità da chiarire. I servizi segreti italiani avrebbero segnalato a più riprese il pericolo di attentati palestinesi contro obiettivi ebraici in Italia, in particolare sinagoghe. “Il governo sapeva del rischio strage”, ma lo ignorò. E così i terroristi ebbero la strada spianata, colpendo il 9 ottobre 1982 il Tempio maggiore di Roma, rimasto senza presidio della polizia, e uccidendo il piccolo Stefano Gaj Taché. Le rivelazioni del Riformista, con la pubblicazione di due documenti conservati nell’Archivio di Stato e fin qui restati segreti, hanno riaperto il caso legato all’attentato del 1982. Ancora i tanti punti da chiarire rispetto alle responsabilità dello Stato. L’inchiesta giornalistica ha portato a un’interrogazione parlamentare, evidenziano oggi Riformista, Repubblica e Messaggero. La comunità ebraica di Roma, per bocca della sua presidente Ruth Dureghello, chiede sia fatta finalmente luce sulla tragica vicenda. Il Riformista porta la testimonianza personale di Riccardo Pacifici, il cui padre fu ferito nell’attentato, mentre Fiamma Nirenstein sul Giornale parla “di anni in cui si impostava la politica assolutoria e untuosa che ha fatto del mondo palestinese una vacca sacra intoccabile nella ferocia antisemita, nella disonestà, nella violazione interna dei diritti umani”.

Zaki e il ritorno in Italia. “Se lui lo vuole, sarò felice di incontrarlo”, le parole di Liliana Segre a Pagine Ebraiche sulla disponibilità a incontrare Patrick Zaki – lui stesso aveva espresso questo auspicio – sono state ampiamente riprese ieri da agenzie e giornali. E oggi fanno da titolo al pezzo del Corriere della Sera, in cui si parla del possibile rientro in Italia del giovane egiziano, scarcerato in Egitto dopo 22 mesi di detenzione. “Mi mancava la mia libertà. Poi mi mancavano le cose di ogni giorno, l’ufficio, il lavoro, le lezioni universitarie, i libri da scegliere senza limiti”, racconta lui oggi a La Stampa in una nuova intervista. Il quotidiano torinese pubblica oggi un altro intervento della senatrice Segre sulla sua vicenda di Zaki.

L’Italia e i finanziatori di Hamas. Chiusure dei conti correnti e indagine in corso per la onlus Associazione Benefica di solidarietà con il popolo palestinese – Odv, presieduta da Mohammad Hannoun. Il motivo dell’inchiesta, scrive Repubblica, è legato all’invio di finanziamenti a soggetti palestinesi non censiti o inseriti nelle black list delle banche dati europee. Il quotidiano racconta che Hannoun è già stato “al centro di numerose inchieste per le attività di raccolta fondi destinate alle famiglie dei kamikaze palestinesi”, e ha avuto molti contati con la politica italiana, in particolare con i Cinque Stelle. “Ad ottobre Alessandro Di Battista è stato testimonial dell’associazione, partecipando a varie iniziative, tra cui lo smistamento dei pacchi di beneficenza; – scrive Repubblica – in passato Hannoun era stato ricevuto anche dal sottosegretario Manlio Di Stefano e da numerosi esponenti del Movimento Cinque Stelle”.

Il ritorno di Spielberg. Il 23 dicembre esce nelle sale la versione di West Side Story del celebre regista americano Steven Spielberg. Il premio Oscar racconta cosa lo ha spinto a mettere mano al musical in un’intervista rilasciata al Venerdì di Repubblica. “Questa è una storia senza tempo. È Romeo e Giulietta, sarà rilevante in ogni epoca. – spiega Spielberg, aggiungendo – Sa che inizialmente era stata ambientata tra ebrei e cattolici? Ho capito cosa significa essere ebrei grazie alla mia famiglia, che ne parlava spesso. Ma ho scoperto l’antisemitismo quand’ero anch’io un adolescente e al liceo mi insultavano”.

Segnalibro. La Stampa intervista Elena Loewenthal sul suo ultimo libro, Monte dei Pegni – Un anticipo del futuro (Nave di Teseo), in cui si parla del rapporto tra cristiani ed ebrei, del ruolo del banco dei pegni e del credito e della costruzione del pregiudizio antisemita.

Daniel Reichel