Yuri Foreman, il pugile rabbino
punta a un’ultima volta sul ring

Mike Tyson è tornato sul ring alla veneranda età di 54 anni. Yuri Foreman, più modestamente, punta a un ultimo giro di giostra per i 41, forse 42. Nato in Bielorussia ma da tempo emigrato negli Usa, questo forte pugile con cittadinanza israeliana ebbe un periodo di grande popolarità a cavallo tra 2009 e 2010 (quando di anni ne aveva 30). Prima conquistando il titolo mondiale nella categoria superwelter, quindi provando a difenderlo contro il portoricano Miguel Cotto in una appassionante finale disputatasi allo Yankee Stadium di New York. “Lo status di campione del mondo non lo perdi con un ko, resta per sempre nella storia” avrebbe commentato al termine del match, consapevole comunque di aver già fatto molto.
La stampa internazionale si era affascinata alla storia di questo valido boxeur, nato e cresciuto in una famiglia dall’identità ebraica abbastanza sfumata ed emigrata come tante dall’Ex Unione Sovietica in Israele, che agli allenamenti col guantone alternava già allora sessioni di studio ad alta intensità in una yeshiva della Grande Mela. Il suo obiettivo? Diventare un rabbino.
Ci è riuscito nel 2014, guadagnandosi da allora il soprannome di “Boxing Rabbi”. Foreman oggi non solo studia e insegna Torah regolarmente, ma si occupa anche di certificazioni di prodotti casher. Con la particolarità, per una sua scelta etica, di lavorare solo con locali vegani. Al New York Jewish Week, che lo ha incontrato di recente, l’ormai “Vegan Boxing Rabbi” ha spiegato come questa sua decisione sia arrivata per gradi: iniziare a mangiare casher, ha raccontato, l’ha avvicinato infatti a una dimensione più intima del rapporto tra uomo e consumo di cibo, spingendolo ad essere sempre più selettivo; da lì la scelta del vegetarianesimo prima e del veganesimo poi. Questo almeno il suo percorso, le sue convinzioni.
Non tutti, nel mondo ebraico ortodosso, sembrano gradire l’iniziativa di Foreman e di chi ha scelto di appoggiarlo nel promuovere un’autorità di certificazione autonoma rispetto a quelle già esistenti. Ci sono state, al riguardo, contestazioni anche vibranti.
Nella vita di Foreman, oltre a questo, continua ad esserci anche il pugilato. Il 2021 l’ha visto sul ring in un incontro ufficiale, perso a giugno contro Jimmy Williams. Una delle poche sconfitte di una carriera che su 40 match complessivi ha fatto segnare, ad oggi, 35 vittorie. Non è ancora però il tempo di mollare, di finirla qui con allenamenti, adrenalina, combattimenti. Il suo obiettivo è infatti quello di essere, ancora per un po’, un “Vegan Boxing Rabbi” di nome e di fatto.

(13 dicembre 2021)