Libri di testo

Ci sono un paio di fonti per conoscere l’opinione corrente sugli ebrei: una consiste nell’affidare ad agenzie specializzate il compito di porre in essere delle inchieste d’opinione e l’altra consiste nel fare una buona raccolta di testi scolastici, onde esaminare cosa dicono degli ebrei e di Israele.
Secondo lo Statuto dell’Ebraismo italiano, spetta alle Comunità Ebraiche “aiutare gli ebrei perseguitati o in stato di necessità; combattere il razzismo e l’antisemitismo, il pregiudizio e l’intolleranza ovunque e comunque si manifestino”; laddove il termine “ovunque” non esclude gli ebrei che vivono in Israele (art. 1, 3, l).
Secondo la definizione IHRA di antisemitismo, costituiscono “esempi di come l’antisemitismo si manifesta con riguardo allo Stato d’Israele, prendendo in considerazione il contesto generale, possono includere:
Negare al popolo ebraico il proprio diritto all’autodeterminazione, cioè sostenere che l’esistenza dello Stato d’Israele è un atto di razzismo.
Adottare due misure diverse (a Israele) aspettandosi da esso un comportamento non atteso o richiesto a nessun’altra nazione.
Se è difficile trovare un libro di testo perfetto, per contro, è agevole trovarne di imperfetti, e questo è comprensibile. Diventa meno comprensibile quando si dà ragione a Goethe, quando sosteneva che enunciare i fatti equivale a formulare una teoria, soprattutto quando questa teorizzazione non corrisponde al vero. Abbiamo troppo spesso riscontrato omissioni, affermazioni azzardate, accuse infondate, le quali, messe insieme, compongono altrettanto spesso un quadro infedele, che se non sfociasse nell’invito all’odio sarebbe per puro miracolo.
Certo, tutto dipende dalla lettura dei testi; un compianto amico mi diceva che la differenza fra l’animale uomo e gli altri animali risiede in ciò che solo i primi sono portati a trovare una giustificazione per le proprie azioni. Tuttavia, se vogliamo che i nostri figli e nipoti possano vivere normalmente il loro ebraismo, possiamo esimerci dal chiamare le cose per nome, quando un testo scolastico si rivela infedele alla realtà dei fatti?
Dobbiamo preoccuparci di più perché un energumeno scrive contro gli ebrei in un blog oppure quando una fonte autorevole diffonde un’immagine falsata di Israele e/o degli ebrei? Intendiamoci, il falso non va bene in alcun caso e di chiunque si tratti. Sennonché, quando si tratta delle minoranze vulnerabili, bisognerebbe stare ancora più attenti. Quali siano, lo sappiamo, perché coincidono coi soggetti perseguitati dal nazismo: ebrei, omosessuali, neri e rom. Amiamo molto lo spirito, ma su certi argomenti non è opportuno fare gli spiritosi, soprattutto in sede scolastica, dove serietà e scientificità sono scelte prive di alternative.

Emanuele Calò, giurista