Piazza Dalmazia, dieci anni dopo
La testimonianza degli ebrei fiorentini

Esattamente dieci anni fa un estremista di destra fiorentino simpatizzante di Casa Pound sparò contro un gruppo di senegalesi che si trovavano nell’area del mercato di Piazza Dalmazia: Samb Modou e Mor Diop restarono uccisi. Un loro connazionale, Moustapha Dieng, è sopravvissuto ma con gravi lesioni permanenti.
Una ferita ancora pulsante ricordata nel corso di una toccante cerimonia che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, membri della comunità senegalese e di tanti cittadini. Significativa anche quest’anno la presenza della Comunità ebraica, con il presidente Enrico Fink che è stato tra gli intervenuti e al suo fianco il rabbino capo rav Gadi Piperno.
“Quel giorno – ha raccontato Fink – stavo suonando al Mandela Forum, nell’ambito di un meeting internazionale sui diritti dell’uomo alla presenza di 10mila studenti. La strage avvenne negli stessi minuti”. Una di quelle circostanze, la sua riflessione, “che ti fanno venire voglia di gettare la spugna”. Ha poi prevalso la volontà di lavorare ancora più intensamente per l’affermazione di pluralismo, dialogo e inclusione. Valori e cardini di convivenza strettamente intrecciati a una Memoria che “serve a far crescere la collettività” ma funziona davvero “solo se fatta insieme”. Centrale, nel suo intervento, il tema della diversità. “Noi fiorentini da sempre o fiorentini da qualche ora, noi fiorentini delle culture che vivono in pace, noi ebrei, musulmani, senegalesi, cinesi, bengalesi, rumeni, non ce ne andiamo”, il suo messaggio. Una prospettiva che i “giovani, molto più avanti di noi adulti, sembrano aver chiara con maggiore naturalezza”. Necessario esserci anche quest’anno, far sentire la propria voce in un momento in cui l’odio torna pericolosamente a strisciare online e offline. “Questa cerimonia – spiega – è un impegno prioritario per noi ebrei fiorentini. Lo è sempre stato anche in passato, con la partecipazione costante di presidenti e rabbini capo”.
A rappresentare il sindaco Dario Nardella (insieme al collega di Giunta Alessandro Martini) l’assessore comunale al Welfare Sara Funaro, anche lei esponente della Comunità ebraica locale. “Quello che è accaduto in piazza Dalmazia – il suo pensiero – è una ferita ancora aperta per la nostra città, difficile da far rimarginare”. Da qui l’impegno “che ogni giorno portiamo avanti per dire no alla violenza, all’odio e a qualsiasi forma di discriminazione”. Uno sforzo declinato anche attraverso “un lavoro quotidiano di sensibilizzazione nelle piazze, nelle scuole e nei luoghi di aggregazione e confronto”.

(14 dicembre 2021)