Il Milite Ignoto e il ritorno alla vita,
una mostra immersiva alla Casina dei Vallati

Immagini, narrazione, suono e musica. Dalla loro alchimia nasce la mostra immersiva dedicata al centenario del Milite Ignoto, curata dalla Struttura di Missione per gli anniversari nazionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da oggi aperta al pubblico alla Casina dei Vallati sede della Fondazione Museo della Shoah. Un’installazione, realizzata in collaborazione con Comunità ebraica e Museo ebraico di Roma, per raccontare il “ritorno” del Milite Ignoto come possibile ritorno alla vita, in un viaggio che guida il visitatore tra memoria collettiva e flusso narrativo intimo e personale. “Oggi, il viaggio di tutti noi, di un’intera generazione, entra nel cuore dell’ex Ghetto di Roma, dove la persecuzione del regime colpì il senso d’identità nazionale che la Comunità ebraica contribuì a costruire prima col sacrificio risorgimentale e poi con quello della Prima Guerra Mondiale”, la riflessione del ministro per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone. “Un luogo quindi denso di significato dove narrare, attraverso la vicenda simbolo di Antonio Bergamas, una storia di sofferenza, di rinascita, ma soprattutto di unità e fratellanza, di pace lontana dalle strumentalizzazioni ideologiche”. Un progetto abbracciato con entusiasmo da Mario Venezia, il presidente della Fondazione Museo della Shoah: “La Casina – afferma – è oggi un centro culturale dove le mostre e le attività della Fondazione si rivolgono all’intera cittadinanza romana e italiana, per raccontare le storie – spesso contraddittorie, complesse, difficili – del nostro Paese”. Il luogo quindi ideale “per narrare, attraverso le vicende del monumento al Milite Ignoto, una storia di sofferenza, di rinascita e, soprattutto, di unità”.
La mostra immersiva sarà visitabile fino al 12 gennaio.