“Lotta all’antisemitismo,
più fiducia nel Dialogo”
“Contro l’antisemitismo non sono sufficienti dichiarazioni sbrigative e spesso retoriche. L’antisemitismo lo si combatte, prima di tutto, facendo conoscere l’ebraismo”.
È la filosofia che anima da anni l’impegno di Marco Cassuto Morselli, il presidente della Federazione delle Amicizie Ebraico-Cristiane. Per questo organismo e per tutti i cultori del Dialogo l’edizione da poco conclusasi dei Colloqui di Camaldoli ha rappresentato “la conferma della bontà del cammino intrapreso dalla dichiarazione Nostra Aetate in poi”. Un cammino disseminato anche di ostacoli “ma senz’altro stimolante e soprattutto necessario”. Una conferma nell’iniziativa più recente, presentata proprio nell’ambito degli ultimi Colloqui: le 16 schede per introdurre correttamente l’ebraismo che saranno ora a disposizione di editori e autori di libri di testo per i licei italiani. Un progetto che ha in Cassuto Morselli, tra gli esperti di parte ebraica coinvolti, uno dei protagonisti.
“Un lavoro che mancava e le cui prospettive possono andare anche oltre il mondo della scuola”, afferma al riguardo. Le lacune da colmare d’altronde non sono poche e non riguardano i soli contesti di tipo religioso-clericale. “Il problema di una effettiva conoscenza dell’ebraismo si pone, in Italia, a ogni livello. Anche ambienti più laici e culturalmente anche piuttosto evoluti, proprio per queste mancanze, sono esposti al pregiudizio. Un fronte significativo e che non deve essere trascurato”, sottolinea Cassuto Morselli.
Senza dimenticare, naturalmente, le sacche di resistenza di una parte del mondo cattolico ancora ostile all’apertura e al confronto. “Mi è capitato di sentire, tra i partecipanti cattolici, constatazioni sull’abisso che vi sarebbe tra lo spirito di Camaldoli e la qualità delle predicazioni cui in genere assistono nelle rispettive chiese e parrocchie. Anche questo – dice – è un tema enorme”.
Anche per questo, sostiene Cassuto Morselli, è essenziale che l’ebraismo italiano sia sempre più presente a iniziative del genere: “Percepisco ancora delle diffidenze, ma sono un errore. Una visita a Camaldoli farebbe ricredere molti”. L’edizione 2021 (il cui tema era “Yeshua/Gesù e Israele. A sessant’anni dall’incontro tra Jules Isaac e Giovanni XXIII”) è stata caratterizzata da numerose presenze ebraiche, anche da parte UCEI: ad intervenire tra gli altri la presidente Noemi Di Segni, l’assessore ai Giovani Livia Ottolenghi, l’assessore al Dialogo Guido Coen. “Molto positiva anche la presenza dei giovani, intervenuti anche in rappresentanza dell’Ugei oltre che della sezione giovanile della nostra Federazione”.
Tra i molti ospiti anche il segretario generale della CEI Stefano Russo, la coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo Milena Santerini, gli storici Anna Foa e Alexander Rofè (cui è stato assegnato il premio Camaldoli). Tra i rappresentanti ebraici, inoltre, gli educatori Sonia Brunetti e Davide Saponaro, la regista Miriam Camerini, il musicista Maurizio Di Veroli.
Un ricordo speciale è stato dedicato ad Amos Luzzatto, l’ex presidente UCEI “che tante volte è stato qui e che molto ha fatto per questo percorso”. L’impegno della Federazione sembra uscirne rafforzato: “In questo difficile periodo, pur con tutte le problematiche del caso, sono comunque sorte nuove associazioni a livello locale. L’obiettivo è di arrivare ad averne almeno una per ogni regione”.
Nel corso dei Colloqui uno spazio di approfondimento è stato dedicato ad alcuni recenti libri di cui Cassuto Morselli è autore, anche nell’ambito di quel vasto e significativo progetto che è la Bibbia dell’Amicizia.
“Tante idee sono arrivate a maturazione nello stesso momento, ma sono il frutto di molti anni di lavoro”, commenta. A gennaio un nuovo saggio è in uscita. Scritto insieme a Gabriella Maestri e pubblicato dall’editore Castelvecchi, tratterà la figura di Giuda.