Italia paese dell’anno

Il settimanale britannico Economist ha scelto l’Italia come paese del 2021. Questo soprattutto grazie a Mario Draghi, “un primo ministro competente e rispettato a livello internazionale”. Per una volta, aggiunge l’Economist che sottolinea di non aver risparmiato critiche all’Italia in passato, “un’ampia maggioranza dei suoi politici ha seppellito le proprie differenze per sostenere un programma di riforme profonde che dovrebbe significare che l’Italia otterrà i fondi a cui ha diritto nell’ambito del piano di ripresa post-pandemia dell’UE”. Inoltre, come ricorda il Corriere della Sera oggi, il settimanale londinese indica fra i risultati concreti del governo di unità nazionale “un tasso di vaccinazione superiore alla media europea e una ripresa più rapida (benché dopo una caduta più brusca nel 2020) di quelle di Francia e Germania”. Intanto il governo Draghi, dopo le iniziali critiche di Bruxelles, ha trovato l’appoggio di diversi paesi Ue rispetto alla scelta di imporre maggiori controlli per le persone in arrivo dall’estero in Italia. “Ue, passa la linea Draghi”, la sintesi in prima pagina di Repubblica.

Il terrorismo torna a colpire. Una persona è stata uccisa e due ferite nell’attacco terroristico palestinese compiuto ieri sera presso il collegio rabbinico di Homesh, a pochi chilometri da Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. Secondo l’esercito è stata un’imboscata: gli attentatori erano in attesa a lato della strada e hanno poi aperto il fuoco contro la vettura in cui si trovavano i tre israeliani. Il premier Naftali Bennett ha espresso condoglianze alla famiglia della vittima, il venticinquenne Yehuda Dimentman, e ha dichiarato che “le forze di sicurezza cattureranno al più presto i terroristi”. “Salderemo il conto con loro”, ha assicurato (Stampa).

Confini chiusi. II governo israeliano, considerata la diffusione di Omicron, ha esteso il divieto di ingresso per i non cittadini fino al 29 dicembre. “Una decisione difficile, dettata dalla necessità di preservare la sicurezza sanitaria nel Paese”, rileva oggi Avvenire, che riporta le polemiche generate dal portavoce dell’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa, Wadie Abunassar. Questi, sui social, ha attaccato il governo israeliano perché in settimana aveva concesso a Birthright Israel (ente che si occupa di portare in Israele giovani ebrei) di far entrare un gruppo di ragazzi nel Paese. Abunassar ha parlato di “politiche discriminatorie”. Accuse che il ministero degli Esteri israeliano ha definito “oltraggiose, false e pericolose”, ricordando che la Commissione che si occupa degli ingressi “ha rilasciato numerosi permessi sia ai cristiani che agli ebrei”, e ha invitato i leader religiosi a “prendere le distanze dai discorsi di odio” per “continuare sulla strada del dialogo”.

Vaccini e minori. “La grande bugia del vaccino pericoloso per bambini e giovani” così titola Domani il pezzo del medico Andrea Casadio in cui si spiega perché i vaccini anti-covid per i bambini sono sicuri e necessari. Ad esempio, scrive Casadio, “sappiamo che i rischi di miocardite da vaccino sono praticamente inesistenti, e molto inferiori al rischio di contrarre una miocardite da Covid”. In particolare il medico porta ad esempio gli studi portati avanti in Israele, dove le vaccinazioni sono molto avanti. “Uno studio vastissimo, condotto da scienziati israeliani e pubblicato a settembre sul New England Journal of Medicine, ha dimostrato che le miocarditi post vaccino erano rare e lievissime”.

9 ottobre 1982. “Trovare nero su bianco che il giorno dell’attacco terroristico fosse stata sguarnita la sicurezza davanti alla Sinagoga di Roma da parte delle forze di polizia, questo è qualcosa di molto grave, che stupisce. Tanto più che si sapeva del pericolo”, così il direttore del Cdec Gadi Luzzatto Voghera, intervistato oggi dal Riformista a proposito dell’attentato al Tempio maggiore di Roma del 9 ottobre 1982. Nell’intervista, Luzzatto Voghera si sofferma anche sulle responsabilità della sinistra e analizza le correnti antisemite al suo interno.

Segnalibro. Da alcuni giorni è uscito in libreria Betzà (Giorno festivo), il sesto tassello del grande mosaico che va componendosi attorno al progetto di traduzione del Talmud nel segno del protocollo firmato nel 2011 tra governo, CNR ed ebraismo italiano. Curato dal rav Gianfranco Di Segni a pubblicato dalla casa editrice Giuntina, Betzà, racconta oggi Massimo Giuliani su Avvenire Agorà 7, è dedicato ai giorni festivi del calendario ebraico e alle regole ad essi legati. “Stabilire cosa è permesso e cosa non lo è equivale a porre un confine, a fissare un limite nel nostro uso del mondo. Come spiego spesso ai miei studenti, la Torah altro non è che un manuale per un buon uso del mondo, un uso secondo la volontà divina”, scrive Giuliani.

Daniel Reichel